Ekdal: 'Ho detto subito sì alla Sampdoria. Io regista? Vi spiego...'
Oggi l'ex Juventus e Siena è un calciatore blucerchiato. E anche sua figlia vestirà i colori più belli del mondo, dato che la compagna di Ekdal è incinta e il 20 ottobre scadrà il termine: "Mia figlia nascerà sampdoriana. Sul nome siamo indecisi, ma potrebbe essere un nome italiano. Del resto mi sento mezzo italiano pure io" ha raccontato a La Repubblica. A testimoniarlo, c'era la sua voglia di Italia e di Samp: "Quando è capitata l’opportunità Samp, ho detto subito sì. Ho dato mandato ai procuratori, la trattativa si è chiusa in fretta. Perchè l’Italia? Ho vissuto 8 anni da voi, parte della mia vita, e mi sono sempre trovato bene, in campo e fuori. Conosco la lingua, la mentalità, il modo di giocare. La mia ragazza vive bene qui, tornare era un passo da fare. Mi piace il modo di vivere del vostro paese, l’ho apprezzato anche quando stavo da solo, l’ideale come calciatore e come uomo. Voglio dare una buona esistenza alla mia famiglia, a Genova, a cominciare dal clima, ci sono tutti i presupposti. Il mare è affascinante, la Riviera incantevole".
Ulteriore incentivo,ovviamente, la presenza di Marco Giampaolo: "Il mister per la squadra è un valore aggiunto. Incredibile lavoratore, maniacale nei dettagli, ci insegna molto sul piano tattico. Lo avevo avuto a Siena, tre mesi, pochi, lo sto apprezzando qui. Lavoro bene con lui, grande intensità. Il Napoli? Debutto casalingo di fuoco, partita dura, contro una delle squadre più forti. Ma lo siamo anche noi e davanti al nostro pubblico dobbiamo vincere. Conoscevo già i nostri tifosi, so che sono caldissimi, mi eccita da morire l’idea che ora Marassi sarà il mio stadio". Ekdal però non si ritiene il sostituto di Torreira. Lui è arrivato alla Samp: "Per dare una mano. A centrocampo. Nella posizione in cui vorrà l’allenatore. Torreira è stato venduto all’Arsenal per 30 milioni, io sono costato due. Non penso al paragone, ma a fare del mio meglio, davanti alla difesa e da mezzala. Io assicuro impegno massimo, contano i fatti, non le parole. Il regista? L’ho fatto nella Svezia, qualche volta a Cagliari, perchè no? Ci vuole tempo, per trovare le giocate, conoscere i compagni. E’ un ruolo chiave, molta manovra passa da lì. Bella responsabilità che però mi stuzzica. Io sarei pronto: sceglie il mister e giudica il campo".
Il centrocampista svedese sa di dover ancora recuperare la condizione ideale: "Ho iniziato il primo agosto, non ho fatto amichevoli, non sono ancora al top, ma punto ad arrivarci in fretta. Per un giudizio chiedo 10 partite, come per capire dove può arrivare la Samp. Se ho parlato del derby con Hiljemark? Sinora abbiamo parlato del ponte crollato, un disastro, lui ci passava tutti i giorni. Una cosa così non deve accadere mai più, spero che Genova riesca a rialzarsi subito. Quanto al derby, non vedo l’ora di giocarlo e vincerlo. Mi ha spiegato che per la città è tutto, riempie la vita calcistica, con un’atmosfera eccezionale". Da quest'anno, questa atmosfera la vivrà anche lui.