Effetto Palazzi: così la Juventus ha perso Robin Van Persie
Alla fine Robin Van Persie ha scelto il Manchester United, nonostante Arsene Wenger, manager dell'Arsenal, non lo volesse cedere a una diretta concorrente, preferendo di gran lunga mandarlo alla Juventus. E nonostante l'attaccante olandese fosse rimasto favorevolmente impressionato dall'ambiente bianconero, che aveva avuto modo di osservare da vicino durante la sua visita a Torino a fine maggio.
Ma quindi, come mai la Juventus ha perso Robin Van Persie? L'elemento fondamentale sicuramente è costituito dalla cifra sborsata da Sir Alex Ferguson: 30 milioni di euro per portare a Old Trafford un attaccante 29enne, in scadenza di contratto nel 2013, sono davvero tanti, troppi per il club bianconero.
Oltre all'aspetto economico, però, c'è anche un altro elemento di cui tenere conto: il processo sportivo sul calcioscommesse. Già, perché alla luce della squalifica di 10 mesi inflitta ad Antonio Conte, giova ricordare le indiscrezioni arrivate dall'Inghilterra a inizio agosto, che riferivano di un Van Persie infastidito dall'ipotesi di approdare in una squadra che avesse un allenatore (potenzialmente, come era in quel momento) squalificato.
Insomma, la bella immagine che Van Persie si era costruito della Juve, un'immagine che avrebbe anche potuto giocare un ruolo nella sua decisione e nella trattativa per il suo trasferimento, si sarebbe improvvisamente sbiadita, a fronte delle richieste del procuratore della Figc, Stefano Palazzi, richieste poi parzialmente accolte dalla Commissione disciplinare. In attesa del secondo grado di giudizio del processo sportivo sul calcioscommesse (ed eventualmente del terzo), non è quindi da escludere che questa vicenda abbia interferito, e interferito pesantemente, con il mercato bianconero.