Getty Images

Effetto coronavirus: scambi e teoria Newman, così cambierà il calciomercato
E lo stesso Giovanni Branchini, probabilmente tra i primi tre intermediari a livello mondiali, in una recente intervista concessa alla nostra redazione, ha anticipato che dobbiamo aspettarci un calciomercato basato sugli scambi. Anche piuttosto fantasiosi per cercare delle plusvalenze che possano aiutare a sistemare i bilanci penalizzati dai mancati introiti degli ultimi due mesi.
Con tutto il calcio fermo per il Coronavirus, però, può prendere corpo una teoria spiegata da Henry Newman in un'intervista concessa al Times: il calciomercato si baserà molto più sugli strumenti tecnologici che sull'osservazione diretta dei potenziali acquisti. Nato a Birmingham nel 1989, Newman ha intrapreso la carriera di allenatore senza mai aver messo gli scarpini da calcio in precedenza per una partita professionistica. Nel 2009 è entrato a far parte del Barnet, squadra di quinta serie situata nel nord-ovest di Londra, e nel frattempo si è laureato in Economia e Filosofia alla London School of Economics, applicando sempre i dati nella selezione dei calciatori. Un modello che riproposto per esempio nel Brentford (attualmente quarto in Championship) un modello di managerialità e virtuosismi: una piccola Atalanta, ovvero una squadra che spende poco e rivende a tanto. Il 30 enne inglese, dopo una carriera con fortune alterne da allenatore, ha partorito una società di consulenza tecnica per le squadre di calcio su calciatori di 100 Paesi del mondo. A grandi linee prevede una calciomercato dove le grandi saranno ancora più aggressive con le piccole perché costrette a rivendere i propri asset più importanti a prezzi al ribasso rispetto alle iniziali previsioni. Cellino sa che per Tonali può scattare un'asta ma, probabilmente non riuscirà a raccogliere i 50 milioni che si era prefissato per il suo cartellino. Secondo gli ultimi rumours, infatti, la Juve punta a chiudere per 35 milioni. Un investimento comunque a lungo termine più che un vero e proprio colpo ad effetto. E, sempre secondo Newman, verranno scandagliati mercati diversi e qualitativamente meno ricchi come Polonia, Croazia, Albania, Serbia o Turchia.
E qui entrano in gioco i big data. Per esempio quello (adesso molto di moda) dei cosiddetti «expected goals» o xG (la probabilità che ha un tiro di essere trasformato in gol, calcolata sulla base di centinaia di migliaia di precedenti). Per capire se le qualità tecnico-tattiche messe in mostra da un giocatore x in una Lega minore possono essere giuste anche per un campionato molto più competitivo come la nostra serie A. Seguire i modelli Lipsia o Liverpool, dove lavorano analisti di grande capacità, potrebbe essere la nuova strada in un calciomercato decisamente influenzato dal Coronavirus.