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    Eder, la rivincita di un professionista: Conte punta su di lui, l'Inter lo vende

    Eder, la rivincita di un professionista: Conte punta su di lui, l'Inter lo vende

    • Federico Zanon nostro inviato
    Uomo mercato e ora uomo Nazionale. Il calcio è strano, giochi una prima parte di stagione sensazionale con la Sampdoria e tutti ti vogliono, fai male sei mesi all'Inter e improvvisamente diventi scarso, tanto da non meritare nemmeno la convocazione all'Europeo. Tutto questo nonostante l'attaccante brasiliano naturalizzato italiano sia stato uno degli artefici della qualificazione, con i decisivi gol in Bulgaria e in Azerbaijan. Parole e critiche, scivolate via senza lasciare il segno nella testa di Conte, che lo ha sempre difeso a spada tratta. E ora si prende l'ennesima rinvincita.

    SOFFERENZA E GIOIA - Nessuna revanche, invece, per il man of the match di oggi. Sa di aver giocato una brutta partita, ma è stato capace di colorare una prestazione anonima con il gol che porta l'Italia agli ottavi. Il tiro, il portiere che non ci arriva, la rete che si muove, l'urlo di gioia. Senza pensare ai maligni, senza voler rispondere ai critici. Eder non è uno che porta rancore, nell'ultimo mese ha sofferto in silenzio e ha lavorato duramente. Con la Nazionale, ma anche a casa, da solo. Voleva farsi trovare pronto, voleva ripagare la fiducia del ct, che ha cercato e abbracciato dopo aver spedito il pallone alle spalle di Isaksson.

    VIA DALL'INTER - Il futuro prossimo è azzurro, ma potrebbe non essere nerazzurro. L'Inter l'ha preso a gennaio dalla Sampdoria in prestito biennale con obbligo di riscatto fissato a 11 milioni, ma difficilmente resterà a Milano, soprattutto se arriverà un'offerta che possa regalare una plusvalenza. Nonostante il no al Leicester, in Premier League ha molti estimatori, così come in Cina e in Italia. Il Paese che l'ha lanciato, che ora vuole rendere orgoglioso. 

     

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