Ecco perché la Juve non cederà Rugani
Che la Juventus in questa stagione abbia sorpreso più di un osservatore è un dato di fatto: all’inizio in negativo e subito dopo in positivo. La stessa metamorfosi ha riguardato alcuni protagonisti annunciati, su tutti Dybala che è passato dalla scomoda posizione di “debuttante da utilizzare con parsimonia per non correre il rischio di bruciature” a quella idilliaca di “candidato al prossimo Pallone d‘Oro”, come da dichiarazioni di Paul Pogba.
C’entrano le difficoltà strutturali di una squadra che reduce da una ricostruzione più o meno pilotatata sul mercato doveva trovare le coordinate giuste per rimettersi in corsa. C’entrano anche le mosse di Allegri che ha sempre privilegiato la fiducia nei confronti dei giocatori più esperti a costo di ingaggiare battaglie mediatiche (per Dybala, in particolare, contro Zamparini) e a costo di registrare alcuni risultati deludenti (le sconfitte consecutive all’avvio in controtendenza con la tradizione storica).
Ora sappiamo che la strategia d’attesa dell’allenatore bianconera ha portato risultati concreti e positivi: la Juve ha chiuso l’anno in una posizione di vertice, di nuovo in corsa per lo scudetto. E un talento riconosciuto come Dybala ha compiuto passi significativi sulla strada della piena affemazione, crescendo fisicamente e tatticamente, realizzando nel frattempo gol preziosi e pregiati in maglia bianconera.
Alla ripresa sarà il momento delle verifiche, ma se tutto dovesse procedere come da indicazioni registrate negli ultimi mesi del 2015, altre sorprese potrebbero arrivare.
Prendiamo Daniele Rugani. Più di Dybala, più di tutti, è rimasto sostanzialmente escluso dai programmi di Allegri. Eppure il suo acquisto dall’Empoli, dopo una crescita notevole nella squadra allenata da Sarri, era stato osannato dalla critica come uno dei colpi migliori in prospettiva, essendo Rugani considerato un giovane di sicuro avvenire, la miglior promessa tra i nuovi difensori del campionato. In campo però, nonostante le difficoltà iniziali della difesa dei campioni d’Italia, nonostante le flessioni che hanno coinvolto soprattutto Bonucci e Chiellini (con Barzagli alle prese con qualche problema fisico) l’opportunità giusta per Rugani non è mai arrivata. Neanche alla luce delle mattane di Caceres, che di fatto hanno privato la squadra di un’alternativa importante sul piano dell’esperienza e dell’affidabilità.
Allegri ha sempre sottolineato come l’ex empolese non fosse ancora pronto. Che troppo grosso sarebbe stato il rischio di commettere errori. Che c’era bisogno d tempo. In effetti il momento per Rugani è arrivato al momento giusto, dopo lunga attesa. Il debutto in coppa Italia con il Torino e l’apparizione successiva contro il Carpi sono stati due momenti importanti e indolori, due esami superati serenamente dal difensore.
Così ci sono tutte le premesse perché il cammino prosegua alla ripresa del campionato, con il Verona, quando l’utilizzo di Rugani potrebbe essere favorito dalle incertezze riguardanti la condizione di Barzagli. Chissà che le sorprese positive per la Juve non continuino con la rivelazione di Rugani nella seconda parte del torneo.
In fondo le premesse perché ciò accada ci sono tutte. Tatticamente Rugani non ha più molto da impararare, fisicamente è prontissimo. Ecco perché la Juve ha scelto di non cederlo. L’entusiasmo non gli mancherà di certo e al tempo stesso, le pressioni saranno molto più gestibili di prima in una Juve che ha messo da parte la paura ed è tornata consapevole della propria forza. Se, come si dice, Rugani è sempre uno dei migliori difensori in prospettiva, potrebbe davvero iniziare a mostrarlo nei prossimi mesi, come già ha iniziato a far capire nelle brevi apparizioni della fine 2015, superando il compito con zero tremori, applicandosi diligentemente e senza orpelli, senza atteggiamenti sbagliati, senza manifestare mai irrequietezza. E dire che le sirene non sono mancate, il Napoli ha fatto il possibile per strappare Rugani alla Juventus, molte altre squadre si sono avvicinate offrendo soldi e un ruolo da protagonista al giocatore.
Ma adesso lui si candida come possibile “miglior acquisto” di gennaio dei bianconeri (aspettando Gundogan, per carità), ennesima sorpresa di una stagione cominciata male e proseguita meglio, molto meglio.