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Ecco perché Dybala non è più indispensabile nella Roma di De Rossi
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DYBALA VERSO L'ARABIA: LA SITUAZIONE
A due settimane circa dalla chiusura di questa finestra di mercato, l’ingaggio da 6 milioni di euro netti a stagione (più i bonus) percepiti da Dybala - che per la stagione alle porte peserebbe 16 milioni a bilancio - si è rivelato essere un fardello difficilmente sostenibile per una squadra che non può contare sugli introiti derivanti dalla partecipazione alla Champions League. E che, a fronte delle difficoltà di trovare ad oggi una sistemazione per altri calciatori fuori progetto come Smalling, Karsdorp e Abraham, non possono ignorare le manifestazioni di interesse arrivate dall’Arabia Saudita per la Joya. Che ha sul piatto una proposta di 15 milioni netti a stagione da parte dell’Al-Qadsia e che si è preso qualche ora per riflettere sul da farsi: la sua volontà sarebbe di rimanere nella Capitale, ma le pressioni da parte della Roma e la prospettiva di strappare un ingaggio molto importante possono fargli cambiare idea.
Altro aspetto economico da tenere in considerazione nelle valutazioni che la Roma ha fatto in queste settimane è che una clausola presente nel contratto dell’argentino gli garantisce la riconferma certa fino a giugno 2026 nel caso in cui in questa stagione disputasse almeno 45 minuti nel 50% delle presenze ufficiali della sua squadra. Un’assicurazione sul futuro che la proprietà giallorossa ritiene di non potersi permettere per un giocatore spesso tormentato da acciacchi fisici di varia natura negli ultimi campionati e che, in particolare nell’ultima, ha saltato 23 partite delle 54 totali. A questo dato si aggiungono l’atteggiamento freddo della famiglia Friedkin e del nuovo direttore sportivo Ghisolfi, che non hanno mai affrontato il discorso rinnovo col suo entourage, e le parole di Daniele De Rossi (“Chiunque vuole andare via, è libero di farlo”), di pari passo con la scelta di non utilizzarlo nell’ultima amichevole con l’Everton prima dell’esordio in Serie A a Cagliari, nel quale la Joya rischia la panchina.
Soldi, tanti soldi, in ballo, ma anche alcune considerazioni tattiche meritano il loro spazio all’interno di questa analisi sul caso Dybala. L’idea di calcio ad alta intensità di Daniele De Rossi non si sposerebbe alla perfezione con un calciatore che, per quanto dotato di un talento sopraffino e di una capacità di incidere sensibilmente nell’economia dei 90 minuti, non è più in grado di garantire un contributo continuo in termini di dinamismo alla luce proprio del suo storico in termini di infortuni. Spazio dunque a giocatori più giovani e idonei per la filosofia di gioco del tecnico di Ostia, Soulé, Boga o uno con le sue caratteristiche e quello stesso Tommaso Baldanzi per il quale nello scorso inverno furono investiti 10 milioni di euro (più 5 di bonus e una percentuale sulla futura rivendita in favore dell’Empoli) e che nei primi 6 mesi a Roma è risultato un po’ penalizzato (18 apparizioni fra tutte le competizioni ma quasi mai da titolare) da un concorrente dal curriculum di Dybala, abituato a calpestare la sua stessa zona di campo.