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    Ecco perché Belotti può finire al Milan

    Ecco perché Belotti può finire al Milan

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    Milan-Belotti, il primo contatto è avvenuto. L'incontro di ieri pomeriggio a Casa Milan tra il ds rossonero Massimiliano Mirabelli e l'omologo del Torino Gianluca Petrachi è stato il primo classico sondaggio per capire se esistano margini per impostare una trattativa che in partenza si presenta molto complicata. Il presidente granata chiede molto, moltissimo, per il cartellino dell'attaccante della Nazionale, forte di una clausola rescissoria valida solo per l'estero di 100 milioni di euro e dell'interesse di alcuni importanti club inglesi, Chelsea e Manchester United su tutti. Eppure il Milan, che sogna di regalare ai propri tifosi un grande acquisto in attacco, ha più di qualche motivo per guardare con ottimismo.

    IL FATTORE MONDIALE - A 24 anni, Belotti ha trovato nel Torino la giusta dimensione per esplodere e segnalarsi all'attenzione generale come il numero 9 di riferimento del calcio italiano, ma ovviamente guarda al futuro con ben riposta ambizione e auspica come tutti il grande salto, la grande ribalta. La prossima stagione sarà quella che porterà al Mondiale, appuntamento che la Nazionale di Ventura non può fallire (nonostante il rischio di giocarsi la qualificazione ai playoff se in Spagna andasse male) e dunque la scelta che il Gallo dovrà fare a breve sul suo futuro è molto significativa. Meglio mettersi alla prova in un calcio più impegnativo come quello della Premier League e correre il rischio di incontrare comprensibilissimi problemi di adattamento o restare in un calcio conosciuto e provare ad affermarsi in una nobile decaduta della Serie A come il Milan, che punta a tornare su alti livelli e che gli garantirebbe una titolarità indiscussa?

    UOMO SIMBOLO - Belotti al centro del progetto del nuovo Milan sarebbe anche una naturale chiusura del cerchio per un ragazzo che non ha mai nascosto la sua passione per i colori rossoneri e di avere come idolo di gioventù Andriy Shevchenko. Per la nuova proprietà (cinese e in Cina questo è l'anno del gallo) presentarsi con un giocatore di valore riconosciuto nel nostro campionato e profondamente identificato sarebbe un ottimo trampolino di lancio per riscuotere consenso, in un momento in cui il popolo rossonero chiede un progetto chiaro e serio per tornare competitivo. Il problema, dicevamo, resta il prezzo. Cairo e il Torino non sembrano intenzionati a fare sconti, ma oggi chi investirebbe 100 milioni per un giocatore reduce dalla prima vera stagione oltre i 20 gol in un solo campionato?

    LE CONTROPARTITE - Chelsea e Manchester United stimano Belotti ma seguono anche obiettivi di maggior respiro internazionali (Griezmann, Lukaku, Morata), il Milan potrebbe mettere sul piatto una cifra molto inferiore, 50-60 milioni, potendo disporre però di contropartite tecniche gradite al club granata. Poli e Kucka per il centrocampo, Lapadula per l'attacco ma anche e soprattutto quel M'baye Niang che è un vero e proprio pallino di Sinisa Mihajlovic. Nell'incontro a Casa Milan se ne è parlato, nonostante i rossoneri diano la precedenza al Watford che, dopo il prestito di gennaio, ha dato la sua disponibilità a valutare il riscatto per 18 milioni di euro. Una valutazione importante che consentirebbe al Milan di abbassare il prezzo del cartellino di Belotti e regalare al popolo rossonero quel bomber che su Twitter ha scatenato l'entusiasmo collettivo, con oltre 4 milioni di interazioni in 7 giorni al "grido" di #BelottiMilan.

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