Ecco i tre motivi per cui la Juventus cadrà a Firenze
Al contrario, se la Juventus pareggiasse o vincesse, avrebbe scollinato un passaggio estremamente difficile, in un calendario che chiuderà novembre (il 26) con lo scontro con l’Inter. Da lì cominceremo a capire, anche se qualcosa comincerà a schiarirsi da questa sera. Sono intimamente convinto che Allegri pensi a Firenze come ha pensato a Bergamo. Vorrebbe la vittoria, ma sarà assai felice del pareggio. Sia perché il risultato gli permetterebbe di confermare che la sua squadra può arrivare nelle prime quattro, ma non vincere lo scudetto. Sia perché, essendo fondamentalmente un passatista, per lui un punto muove sempre la classifica. Questo spiega anche perché rivedremo una Juve operaia e provinciale, spesso dietro la linea della palla, una squadra che farà mucchio e densità.
Ma la palla ce l’avrà la Fiorentina (seconda solo al Napoli per quanto riguarda il possesso), mentre la Juve aspetterà per ripartire. Per quanto basica è una tattica ancora pagante. Non so se Allegri non voglia aggiornarsi o se, invece, preferisca così. So che la Juve delle primissime giornate, e segnatamente quella di Udine, non la vedremo più. Nè In casa, né in trasferta. E che il contributo di Magnanelli, neo assistente di Allegri, sarà limitato a qualche schema offensivo di ripartenza. Ci sono tutti gli elementi perché sia una bella partita anche perché la Fiorentina ha potuto prepararla senza nessuna distrazione, esattamente come la Juve. Da questo punto di vista (impegni nelle coppe), i bianconeri non traggono alcun vantaggio. Vincenzo Italiano potrebbe giocarsi anche la carta Lucas Beltran per risolvere il caso del gol, non esattamente e ancora un problema. Di più, però, lo preoccupa la difesa. Ma se, con il pressing alto, concederà poche o nessuna occasione agli avversari, il rischio non si porrà.