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  • Ecco i tre motivi per cui la Juventus cadrà a Firenze

    Ecco i tre motivi per cui la Juventus cadrà a Firenze

    • Giancarlo Padovan
    Ammesso che si giochi - e anche se la richiesta proviene dagli ultras della curva Fiesole, lodevolmente impegnati negli aiuti agli alluvionati, Lega Calcio e Prefetto farebbero bene a rifletterci -, la Fiorentina batterà la Juventus in forza di tre personali convinzioni. La prima: i viola arrivano da due sconfitte consecutive in campionato (in casa con l’Empoli e a Roma con la Lazio), particolarmente immeritate e, almeno la seconda, determinata da un errore individuale a tempo ampiamente scaduto. Avranno rabbia e volontà di rivincit. La seconda: la difesa della Juventus, ancora senza Danilo, a parte a Sassuolo (dove franò), non ha subito ancora un gol in trasferta e ne ha presi sei complessivamente. Tuttavia si regge su fragili equilibri: ha i calciatori contati (Bremer, Gatti, Rugani) e non può sempre essere salvata da Szczesny, come contro il Milan. La legge dei grandi numeri incombe. La terza: la Fiorentina gioca meglio della Juve, ha battuto il Napoli a domicilio e, eccezion fatta per l’Inter, sa come esaltarsi contro le grandi. E la Juve, tra queste ultime, è la grande che eccita di più. Se a questo aggiungiamo che Chiesa (ma è in ballottaggio con Kean) e Vlahovic hanno problemi con il gol, almeno negli ultimi tempi, otteniamo un quadro completo perché esca un risultato che rilancerebbe i viola. 

    Al contrario, se la Juventus pareggiasse o vincesse, avrebbe scollinato un passaggio estremamente difficile, in un calendario che chiuderà novembre (il 26) con lo scontro con l’Inter. Da lì cominceremo a capire, anche se qualcosa comincerà a schiarirsi da questa sera. Sono intimamente convinto che Allegri pensi a Firenze come ha pensato a Bergamo. Vorrebbe la vittoria, ma sarà assai felice del pareggio. Sia perché il risultato gli permetterebbe di confermare che la sua squadra può arrivare nelle prime quattro, ma non vincere lo scudetto. Sia perché, essendo fondamentalmente un passatista, per lui un punto muove sempre la classifica. Questo spiega anche perché rivedremo una Juve operaia e provinciale, spesso dietro la linea della palla, una squadra che farà mucchio e densità.

    Ma la palla ce l’avrà la Fiorentina (seconda solo al Napoli per quanto riguarda il possesso), mentre la Juve aspetterà per ripartire. Per quanto basica è una tattica ancora pagante. Non so se Allegri non voglia aggiornarsi o se, invece, preferisca così. So che la Juve delle primissime giornate, e segnatamente quella di Udine, non la vedremo più. Nè In casa, né in trasferta. E che il contributo di Magnanelli, neo assistente di Allegri, sarà limitato a qualche schema offensivo di ripartenza. Ci sono tutti gli elementi perché sia una bella partita anche perché la Fiorentina ha potuto prepararla senza nessuna distrazione, esattamente come la Juve. Da questo punto di vista (impegni nelle coppe), i bianconeri non traggono alcun vantaggio. Vincenzo Italiano potrebbe giocarsi anche la carta Lucas Beltran per risolvere il caso del gol, non esattamente e ancora un problema. Di più, però, lo preoccupa la difesa. Ma se, con il pressing alto, concederà poche o nessuna occasione agli avversari, il rischio non si porrà.

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