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    Ecco i nomi dell'inchiesta portoghese che mette nell'angolo Jorge Mendes

    Ecco i nomi dell'inchiesta portoghese che mette nell'angolo Jorge Mendes

    • Pippo Russo
      Pippo Russo
    Il problema non è lo scandalo ma come viene raccontato. Nel giorno della bufera che per l'ennesima colpisce il calcio portoghese c'è chi regala un momento di surrealismo. A farsi carico del compito è il Conselho Regional do Porto da Ordem de Avogados (CRPOA, il Consiglio Regionale dell'Ordine degli Avvocati, sezione di Porto), che nel pomeriggio di mercoledì 4 marzo ha emanato un comunicato colmo di lamentazioni riguardo al modo in cui l'Operaçao Fora de Jogo (di cui Calciomercato.com vi ha immediatamente riferito, prima testata giornalistica in Italia) è stata condotta e cavalcata da alcuni media. Abbondantemente ripreso dalle testate portoghesi, il testo parte con un'espressione di “costernazione per la palese e grossolana violazione del segreto giudiziario”. E poi stigmatizza “la natura selettiva e chirurgica” della fuga d'informazioni e rileva la presenza di “un canale televisivo che teneva reporter in molti dei locali dove si realizzavano le perquisizioni, trovandosi sul luogo dalla mattina e prima che arrivassero le autorità”. Seguono ulteriori considerazioni indispettite riguardo a altri elementi dell'operazione che ha messo a soqquadro numerosi club portoghesi e personaggi di spicco del calcio nazionale e globale.

    Dunque cambiando Paese non cambiano recriminazioni sul cortocircuito tra informazione e magistratura da cui scaturiscono le fughe di notizie. E nel caso specifico bisogna anche esercitare umana comprensione. Perché gli avvocati della regione di Porto sono stati colpiti anche loro dalla vasta operazione comandata dall'Autoridade Tributaria portoghese. Un loro associato è fra i 47 soggetti (tra club e persone fisiche) sottoposti a indagine. E non si tratta di un soggetto qualsiasi, ma di Carlos Osório de Castro. Che è organico al potente studio legale Morais Leitão, Galvão Teles, Soares da Silva & Associados, ma soprattutto è il legale di fiducia di Jorge Mendes e della sua Gestifute. Lo stessa sede portuense dello studio Morais Leitão eccetera è stata oggetto di perquisizione, condotta dal giudice Carlos Alexandre in persona. Un segnale di particolare attenzione, forse anche di scomparsa d'ogni deferenza. Se davvero qualcuno è stato intoccabile, da adesso è bene non si senta più tale.

    Tutti vogliono collaborare  (ma c'è chi tace)
    – E in effetti l'ostentazione di spirito legalitario da parte dei destinatari del provvedimento di perquisizione è stupefacente. Quasi tutti i club colpiti dal provvedimento (con eccezione di Maritimo e Portimonense) hanno pubblicato comunicati attraverso i siti web ufficiali per informare della situazione e impegnarsi a dare massima collaborazione alle autorità. Si tratta di Benfica, Porto, Sporting Braga, Sporting Clube de Portugal e Vitória Guimarães, Dello stesso tenore la presa di posizione di uno fra i personaggi eccellenti finiti nell'inchiesta: Iker Casillas, l'ex portiere della nazionale spagnola che ha trascorso nelle file del Porto le ultime quattro stagioni della carriera prima di essere fermato da problemi cardiaci. Nelle ore in cui l'operazione Fora de Jogo era in corso, Casillas ha usato l'account Twitter per pubblicare un lungo comunicato ufficiale. Il testo è pubblicato su carta intestata “Iker Casillas 2020”, l'entità che si definisce “team di appoggio alla candidatura di Iker Casillas”. La candidatura in questione è quella alla presidenza della federcalcio spagnola, le cui elezioni dovranno tenersi entro l'anno. E chissà che adesso la corsa in contrapposizione all'uscente Luís Rubiales non sia tramontata. Chi invece ha mantenuto un silenzio di tomba è Jorge Mendes. Che pure è stato oggetto di particolare attenzione. Il lungo articolo pubblicato dal settimanale Sabado, che tramite il sito web ha dato nella mattina di mercoledì 4 marzo la notizia del blitz prima di ogni altra testata, descrive la vastità della perquisizione di cui il superagente portoghese è stato destinatario: gli studi, i garage e altre pertinenze di Gestifute e Polaris Sport (l'agenzia specializzata in comunicazione e diritti d'immagine) a Porto e Lisbona, le due case che Mendes possiede in Rua Marachal Saldanha a Porto, e persino una cinquantina fra automobili e barche utilizzate dallo stesso Jorge Mendes, dalla moglie Sandra Barbosa e da tutti i funzionari e impiegati dell'universo Gestifute. Ma Gestifute non è la sola agenzia di cui viene setacciato l'operato. La lista delle società nominate è corposa: fra le altre troviamo Pub Soccer BV, Tigerfish Limited, Eurogol, PP Sport (ex Energy Soccer, la società d'intermediazione controllata da José Maia Pinho e Alexandre Pinto da Costa: quest'ultimo è il figlio del presidente del Porto, Jorge Nuno Pinto da Costa), Idolasis (la società di Mohamed Afzal, l'ex cognato di Antero Henrique, a sua volta ex numero due del Porto e ex ds del Paris Saint Germain, JOD (società dell'ex calciatore Dimas), Gesdek (società di Jorge Baidek, ex agente di José Mourinho). Tutte quante sotto ispezione nel quadro di un'inchiesta che si basa sulle ipotesi di frode fiscale e riciclaggio, reati che sarebbero stati effettuati a margine delle trattative sui trasferimenti di calciatori o sui rinnovi contrattuali.

    La lista dei calciatori – L'edizione del quotidiano Record mandata in edicola giovedì 5 marzo ha presentato la lista dei calciatori, suddivisi per club, i cui contratti hanno richiamato sospetti. Ecco il dettaglio: Porto (Jackson Martínez, James Rodríguez, Mangala, Falcao, Maxi Pereira, Evandro, Danilo, Imbula, Casillas, Danilo Pereira, Osvaldo e Hernani), Benfica (André Carrillo, Pizzi, Raúl Jimenez, Júlio Cesar, Ola John, Rafa e Jonas), Sporting Portugal (Tanaka e Bruno César) e Sporting Braga (Dyego Sousa, Fransergio, Pablo Santos, Eder e Zé Luís). Una lista parziale, destinata a allungarsi? Probabile.

    E intanto Rui Pinto... – Sta diventando superfluo ribadire che senza le rivelazioni di Football Leaks non vi sarebbe stata alcuna inchiesta. Ma il whistleblower continua a rimanere in carcere preventivo da oltre un anno. Una situazione da stato di polizia sempre più intollerabile, tanto da suscitare reazioni clamorose. Come quella animata da un gruppo di cittadini, che nel pomeriggio di giovedì 5 marzo ha provocato una breve interruzione nei lavori del Parlamento portoghese per chiedere la liberazione di colui che è ormai un prigioniero politico. Nelle stesse ore è stato pubblicato un appello internazionale per la liberazione del whistleblower, firmato da un centinaio di personalità provenienti dagli ambienti della politica, della cultura, del giornalismo e dello spettacolo. Con orgoglio possiamo dire di averlo firmato anche noi.

    #freeruipinto

    @pippoevai

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