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    Ecco i documenti di Report sui rapporti Juve-'ndrangheta: il responsabile sicurezza della società sapeva tutto

    Ecco i documenti di Report sui rapporti Juve-'ndrangheta: il responsabile sicurezza della società sapeva tutto

    Dopo le tante anticipazioni delle scorse settimane, è andata in onda questa sera la puntata di Report che si è occupata dell'inchiesta Alto Piemonte e dell'infiltrazione della 'ndrangheta nella Curva Sud della Juventus. In particolare, il focus del programma di Rai 3 è stato puntato su Raffaello Bucci, ex ultrà e poi collaboratore della società bianconera, morto suicida il 7 luglio 2016, poche ore dopo essere stato ascoltato dagli inquirenti. È bene ribadire che né la società bianconera né alcun suo dipendente o collaboratore sono mai stati indagati, accusati o rinviati a giudizio per quanto emerso in tale inchiesta. Per quanto riguarda il procedimento sportivo che ne è derivato, invece, sono arrivate le condanne per Francesco Calvo, ex direttore commerciale bianconero, e Andrea Agnelli, presidente, per la violazione della normativa sulla vendita dei biglietti da parte della Juve.

    D'ANGELO SA TUTTO - Tra le persone più scosse dalla scomparsa di Bucci c'è Alessandro D'Angelo, security manager della Juventus, che appena venuto a conoscenza del tragico evento si mette in contatto con Francesco Calvo, ex direttore commerciale del club, e addirittura Leonardo Bonucci. In un'intercettazione mandata in onda dal programma, lo stesso D'Angelo ammette di sapere che a margine delle partite della Juve i gruppi di ultras svolgono attvità illecite come il bagarinaggio, ma di non intervenire per fermarli per la tranquillità di tutti, tifosi e società.

    GLI STRISCIONI DEL DERBY - Un altro aspetto di novità messo in luce dall'inchiesta riguarda il derby del 23 febbraio 2014 tra Juve e Torino, durante il quale furono esposti degli striscioni inneggianti alla strage di Superga. Come emerso da altre intercettazioni, lo stesso D'Angelo era a conoscenza del fatto che, nascondendoli in alcuni zaini, gli ultras avrebbero portato all'interno dello Stadium gli striscioni incriminati e, addirittura, li aiutò nel loro intento. Del coinvolgimento di D'Angelo venne a conoscenza anche il presidente Andrea Agnelli, che nei giorni successivi si riunì col security manager, senza però denunciare quanto accaduto alle autorità.

    CONTINUA IL BAGARINAGGIO - Report ha poi mostrato come, anche lo scorso maggio, quando l'indagine era già emersa, all'esterno dello Stadium continuasse il bagarinaggio da parte di alcuni esponenti dei gruppi di ultras che frequentano la Curva Sud, che proseguono indisturbati nelle loro attività. 
     

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