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    Ecco i 10 migliori giocatori d'Europa

    Ecco i 10 migliori giocatori d'Europa

    Una classifica spettacolare quella dei dieci campionissimi che hanno raccontato con le loro gesta i primi quattro mesi e mezzo di calcio europeo. Il denominatore che li raggruppa, pur giocando in ruoli diversi, è la genia di fuoriclasse, quel tratto che va oltre l’ordinario e si spinge più in là della classe pura. Come si sono comportate le stelle del panorama calcistico internazionale?  Quante partite hanno deciso, marchiandole con un colpo, un guizzo? Le risposte per quanto parziali e ancora in divenire, stanno qui. La comparazione che vogliamo fare è tra il gesto tecnico, la caratteristica peculiare di giocatori che pensano rapido e visualizzano cosa accadrà perché sono loro a determinarlo, e il rendimento medio totalizzato partita dopo partita.
    La scientificità e l’emozione del racconto, la sceneggiatura corretta e l’imprevedibilità del grande attore, il rendimento e la classe straordinaria, tutti ossimori solo apparenti quando un fuoriclasse manifesta il suo magistero. Questa la classifica che taglia fuori, per ora, gente come Cavani, Bale, Rooney, Di Maria e James Rodríguez.

    Muller ( Bayern Monaco )  7,382
    Neymar Jr. ( Barcellona )  7,307
    Lewandoski (Bayern Monaco) 7,059
    Higuain (Napoli) 6,939
    Benzema (Real Madrid) 6,767
    Iniesta (Barcellona) 6,564
    Modric (Real Madrid) 6,470
    Cristiano Ronaldo (Real Madrid) 6,394
    Lionel Messi (Barcellona) 6,363
    Ibrahimovic (Paris St. Germain) 6,240


    Partiamo subito dai dati centrali, le medie sotto il 6,500 di Ronaldo e Messi. Come spiegarle? Con l’andamento ancora ondivago dei due fuoriclasse. Il portoghese che non nasconde la sua sofferenza per il Bernabeu e Benitez ha segnato una tripletta, una volta quattro goal e una cinque, ma proprio questa distribuzione ha di riflesso 9 partite su 16 senza segnare che per Ronaldo è impensabile. Non sono mancati i tiri in porta (105 in campionato) né i goal (12 in 16 gare) ma la veemenza e la potenza sotto porta, sì. In Champions, nelle serate in cui il teatro shakespeariano del grande calcio di gala apre, il lusitano ha rinverdito il suo smalto, quello alla Brando, 11 goal 4 assist con 31 tiri. In totale 23 goal di cui 13 di destro. E l’argentino coronato per la terza volta campione del Mondo? Ha saltato due mesi per infortunio, questo ne ha frenato il rendimento e la media ma lo spettacolare goal al Calderon contro l’Atletico e il gioco a tutto campo sono gemme che presagiscono che di nuovo l’imprevedibilità si scontrerà con la scientificità del gioco, vincendo probabilmente.

    L’asse Muller - Lewandoski ha costruito la base solida e inattaccabile sulla quale la macchina da calcio di Guardiola muove la sua meccanica complessa e immarcabile. Nel Bayern che ha segnato 46 goal, 29 di questi gli hanno segnati il tedesco dal cuore bavarese e l’elegante polacco di Varsavia. Al secondo posto c’è Neymar “pichichi” della Liga più equilibrata (a livello di primi posti) degli ultimi anni. Il brasiliano non è più il campione che presenta al mondo il suo talento per far vedere quant’è forte, ma ha valicato il confine sottile che c’è in una partita divenendo il fuoriclasse che visualizza il gioco prima. In 9 partite su 13 giocate ha segnato goal decisivi. 

    Quarto Gonzalo Higuain, tre tratti lo raccontano. Il primo è il modo in cui attacca la porta, con cattiveria già dai primi passi fatti di accelerazione e potenza, danno l’idea di una macchina avveniristica che si mette in moto. Si ha già in quei passi vedendoli la certezza che segnerà. Il secondo è la mente, finalmente sgombra da pensieri, libera di sprigionare l’istinto che è il grande moto propulsore dell’uomo e infine la sua centralità nel gioco (organizzatissimo) del Napoli che fa di Higuain l’attacco nel vero senso della parola: 16 reti in 17 partite (bottino che vale 9 vittorie e un pari) e 5 doppiette. Quinto è Karim Benzema centravanti che sa segnare in tutti i modi: sei goal di destro, due di sinistro e tre di testa, distribuiti in sette partite sulle undici giocate, se il Real di Benitez è ancora in corsa per la Liga lo deve al controverso francese che ha risolto partite già pareggiate.

    Chiudiamo con i centrocampisti Iniesta e Modric, loro rappresentano l’idea della costruzione del gioco, tessitori di passaggi nel campionato del possesso palla. Il grande mancego è andato a tratti (707 passaggi in 10 partite) complici alcuni infortuni, il croato ha giocato in modo lineare ma senza slanci (1017 passaggi di cui 859 corti), simboleggiando il gioco piatto di un Real che si scatena con il Rayo e poi non vince contro Barcellona, Atletico e Villarreal. 

    Per Ibrahimovic, imperatore a Parigi 17 goal e 9 assist con la conferma che l’attacco nelle due sue componenti basilari, l’assistenza e la finalizzazione è roba esclusivamente sua. La Francia ha usato nell’ultima partita un eloquente aggettivo per questo suo inizio di stagione”superbe” e conoscendo il rapporto Francia – Ibrahimovic è un attestato incontestabile.

    N.B. Questa classifica è il risultato di uno studio fatto sul calcolo della media ricavata dalla raccolta voti dei migliori giornali sportivi europei per l’annata 2015/16.

    Matteo Quaglini
     

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