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  • Ecco come Kharja se ne infischia dei dirigenti della Fiorentina

    Ecco come Kharja se ne infischia dei dirigenti della Fiorentina

    Che un giocatore della Fiorentina viva, di fatto, da pendolare non è più una novità. Prima alcuneindiscrezioni, poi i mormorii, infine l'inattesa conferma in sala stampa diSinisa Mihajlovic. La spola tra Firenze e Milano di Houssaine Kharja ha stupito praticamente tutti. Addetti ai lavori, tifosi e giornalisti. E noi stessi, siamo sinceri, di fronte a questo fatto siamo rimasti spiazzati. La società, dal canto suo, ha fatto subito intendere che sarebbero stati presi provvedimenti (una multa si diceva), ma evidentemente la questione è tutt'altro che chiusa.


    In effetti noi per primi pensavamo che Kharja avesse capito la lezione, ma dopo qualche segnalazione, arrivata da tassiti e tifosi ma soprattutto da nostri lettori, non ce la siamo sentita di non approfondire il tutto. E così Firenzeviola.it ha deciso di seguire da vicino lo stesso Kharja. La risposta? Imprevedibile, o forse semplicemente scontata, a seconda dei punti di vista. Perchè Kharja continua a fare il pendolare con Milano. Anche oggi. E grazie a un nostro uomo di fiducia, la cui identità manterremo segreta, ve lo possiamo dimostrare.

    Dopo l'amichevole con gli Allievi, infatti, Kharja si e' fatto accompagnare alla stazione di Santa Maria Novella e alle 18 è salito sul frecciarossa 9530 con destinazione Milano. Probabilmente per la paura di essere scoperto, aveva deciso d'incappucciarsi con la sua felpa verde militare, ma un giocatore non può non dare nell'occhio. Scarpe Gucci da ginnastica bianche, jeans, felpa verde e giubbottino bianco Moncler. Non aveva nè trolley, nè valigia, segno che ogni giorno torna a casa, solo una busta che non passava inosservata di Cartier. Oltre all'immancabile pc portatile piccolo. Dopo essersi fermato alla macchinetta per prendere qualcosa da mangiare, si e' accomodato in prima classe, per poi concedersi un sonnellino di riposo dopo la gara di oggi.

    Kharja è regolarmente arrivato a Milano, al binario 14, ed è stato il primo a scendere dalla carrozza 1, in prima classe, dove occupava il posto numero 11. Per lui, immaginiamo, a questo punto una serata con la famiglia e poi un nuovo viaggio, domani, per essere a Firenze ed allenarsi con il resto dei compagni. Evidentemente tutte le polemiche, e le battute, spese sulla vicenda negli ultimi giorni non state sufficienti ad evitare una situazione che, comunque la si guardi, continua ad essere paradossale.

     


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