Da quando esiste il Torino FC, ossia da quel 2005 in cui Urbano Cairo salvò il club dal fallimento, la società granata si è caratterizzata per un profilo bassissimo nei confronti degli errori arbitrali: rarissimi e comunque sommessi i messaggi pubblici lanciati dai dirigenti per lamentare presunti torti. Il primo a farlo fu Gianluca Petrachi quando, a inizio 2011, prese la parola in sala stampa dopo un Varese-Torino in cui il direttore di gara aveva penalizzato la formazione di Ventura, specie con un solare penalty non concesso per un intervento del portiere avversario su Meggiorini.

Il fischietto di quella era Angelo Cervellera, lo stesso che ieri ha gestito Torino-Atalanta, provocando un nuovo sfogo da parte di Petrachi. "Il rigore su Moretti era lampante, solo l'arbitro non lo ha visto". Il ds si riferisce a quando, a metà ripresa, l'atalantino Biava ha spinto e buttato a terra con entrambe le braccia il difensore del Toro; le immagine in effetti paiono dargli ragione. Dopo le lamentele per i due penalty non concessi a Napoli (nonchè la mancata espulsione di Koulibaly), riecco il Torino insolitamente lamentarsi per due volte nell'arco di poco tempo; servirà?