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    È un'Inter da vergognarsi: umiliazione dagli israeliani dell'Hapoel a San Siro

    È un'Inter da vergognarsi: umiliazione dagli israeliani dell'Hapoel a San Siro

    Cerchi l’Inter e non la trovi. La partita di Pescara sembrava aver fermato l’emorragia nerazzurra, ma dopo un mese trascorso insieme si capisce che il lavoro di de Boer è fermo al punto zero. Riemergono i vecchi fantasmi e le lacune di sempre, soprattutto in retroguardia, dove Ranocchia, D’Ambrosio e Murillo riescono davvero a combinare di tutto. Tanti, forse troppi i giocatori che non c’entrano più niente in questo contesto. 

    AFFONDANO TUTTI - Ma a fare acqua da tutte le parti non è solo la difesa. Anche gli altri reparti risultano totalmente scollegati. Il tecnico olandese si aspettava una reazione da parte di quegli elementi che trovano meno spazio in campionato, una reazione d’orgoglio per riprendersi il posto. Niente di tutto questo: Brozovic passeggia, Melo non morde. Affonda addirittura Medel. Eder è l’unico a combinare qualcosa in attacco, ma non risolve assolutamente niente. 

    COLPE A META' TRA THOHIR E DE BOER - Frank de Boer esagera con il turnover e dimostra, come a Verona, Palermo e 75 minuti di Pescara, che non ha ancora ben chiaro in mente ciò che vuole fare con il materiale che ha a disposizione. Ha ricevuto da Medel la disponibilità di giocare in difesa ma continua a schierare coppie difensive che amano il pericolo. Le colpe dell’olandese sono molte, almeno come quelle di Thohir, che a dieci giorni dall'inizio del campionato non ha avuto la lucidità di pensare che era ormai troppo tardi per un cambio in panchina. L’Inter è in totale confusione.

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