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E' solo un arrivederci: Genoa e Cagliari le grandi assenti della Serie A
I ROSSOBLU - Stessi colori stessa sorte. Genoa e Cagliari saranno le grandi assenti di questo prossimo campionato di Serie A. Riavvolgendo il nastro ci si rende conto di quanto non sia stata un’annata semplice per entrambi i club. Il Cagliari ha visto la sua panchina cambiare per ben tre volte passando da Semplici a Mazzarri e infine Agostini. Lo 0-0 finale contro il Venezia è stato l’apice di una stagione a dir poco altalenante con più bassi che alti, complice anche la straordinaria rimonta della Salernitana. Salendo più in alto, geograficamente parlando, il club ligure non se la passa tanto meglio. Retrocesso con due turni di anticipo, non sono bastati gli arrivi in panchina di Shevchenko prima e di Blessin poi a risollevare le sorti della squadra e così il Grifone si ritrova in B dopo 15 anni. Il calcio però non è una scienza esatta e di conseguenza non potremmo mai sapere o verificare con certezza, dati alla mano, se una determinata situazione o episodio avrebbero potuto davvero cambiare le sorti in positivo o in negativo di una partita. Esiste il destino verso cui nessuno di noi ha potere assoluto, se non la forza di volontà di cercare di indirizzarlo dove vorremmo, ma senza mai sapere come andrà. Nel calcio 1+1 non sempre fa 2.
SPONDA GENOA - Club storico oltreché uno dei più blasonati per i 9 scudetti vinti tra il 1898 e il 1924, il Genoa, prima dell’arrivo delle tre sorelle storiche che noi tutti conosciamo ovvero Juve, Inter e Milan, era la squadra più titolata del nostro campionato. Sarà strano non assistere allo storico Derby della lanterna perché anche se non si tifa per nessuna delle due squadre, il derby è sempre il derby ed ha un’atmosfera e una magia tutta sua. Ora è tempo di guardare avanti e provare a combattere per tornare a ricoprire quelle posizioni che al Genoa e ai suoi tifosi spettano. Tifosi che si riconfermano ogni volta il vero motore del nostro calcio. Nello specifico quelli rossoblu nonostante la pesante delusione, non hanno perso la passione e la voglia di sostenere la loro squadra soprattutto in un momento delicato come questo. Sono già 3000 gli abbonamenti venduti per la prossima stagione, numeri che sicuramente saliranno ancora. I profondi terremoti interni che possono colpire una società, come ad esempio il cambio di presidenza o di allenatore nel caso del Genoa, tendono a volte a destabilizzare l’ambiente. Ecco perché bisogna ricostruire le fondamenta e ritrovare la solidità necessaria. Il club ligure è pronto a farlo cambiando pelle ma allo stesso tempo ripartendo da una certezza: l’allenatore Alexander Blessin. Tanti gli addii inevitabili tra cui quello del Capitano Mimmo Criscito e tanti altri senatori e non, i cui ingaggi in una situazione simile diventano insostenibili. È ancora troppo presto per stabilire chi saranno i volti del nuovo Grifone anche se già dei nomi gli vengono accostati. La priorità anzi l’obbligo ora è vendere per rimpinguare le casse di un club che ha voglia di tornare grande.
SPONDA CAGLIARI - Stesso discorso per la squadra sarda che è stata letteralmente “travolta da un insolito destino” come recita il titolo di un celebre film che ha fatto la storia del nostro cinema, ambientato proprio sulle sponde della splendida Isola. Anche la storia del Cagliari non ha nulla a che invidiare a nessuno, è la prima squadra della Sardegna ad aver militato nelle prime due divisioni del calcio italiano con uno scudetto in bacheca nella favolosa stagione 1969-70. La sua hall of fame vanta nomi del calibro di Riva, Zola, Boninsegna, Albertosi, Domenghini e tanti altri. L’ultima partecipazione in serie B risale al campionato 2015-16. Separazioni tutt’altro che semplici anche qui in terra sarda con la partenza di Cragno, Bellanova, Carboni e Cerri. Incognite invece sul futuro del Capitano Joao Pedro e di Pavoletti. Serve fare cassa e acquistare innesti importanti per una stagione che non farà sconti. La squadra del nuovo tecnico Fabio Liverani cerca il bomber esperto di serie B, quello che potrebbe in ogni momento togliere le castagne dal fuoco. Ma è ancora troppo presto per parlarne.
Rivoluzioni drastiche ma necessarie per affrontare un campionato duro, dove chiunque darà il massimo per dimostrare di essere all’altezza. La domanda che ci si potrebbe porre è se sia davvero conveniente lasciar partire calciatori così esperti e cambiare quindi totalmente dna. Sarà come sempre il campo a parlare e a noi non resta che goderci lo spettacolo.