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    E' quasi impossibile farle gol: la Juventus corre verso il settimo scudetto

    E' quasi impossibile farle gol: la Juventus corre verso il settimo scudetto

    • Giancarlo Padovan
    Questa volta non ho nulla da eccepire. La Juve batte l’Udinese (2-0), non solo perché c’è il goleador Dybala (e Higuain che procura la punizione del primo gol e realizza un assist sontuoso nel secondo), ma perché gioca da squadra grande, senza inibizioni e senza timori, con la stessa feroce concentrazione di Wembley (Chiellini, ma anche Rugani che a Londra sedeva in panchina), finalmente con un Marchisio ritrovato (il migliore del centrocampo) e un Douglas Costa che strappa e accelera meglio di quanto facesse il Cuadrado più allegramente lucido.

    Il punto non è stabilire che la Juve non rischia mai (se non all’inizio su punizione di Alì Adnan deviata prima da Maxi Lopez e poi da Szczesny), ma che conduce il gioco a suo piacimento (ritmi e contenuto) e gestisce il vantaggio senza pericolose economie. Il gol del raddoppio, anziché all’inizio della ripresa (4’), sarebbe potuto arrivare al 37’ del primo tempo se Higuain - incaricato da Dybala - non si fosse fatto respingere un rigore da Bizzarri. Ma anche questo errore, anziché creare pericolosi contraccolpi, ha rafforzato il feeling tra i due. Immaginiamo, infatti, che all’intervallo Allegri non sia stato tenero con la coppia. In assenza di Pjanic (per me il più adatto dagli undici metri), il rigorista incaricato è Dybala, nonostante i due errori consecutivi (con la Lazio e a Bergamo) che costarono tre punti. Non si sa perché l’argentino non abbia tirato, ma si è visto chiaramente che da terra - dopo il fallo netto di Angella su di lui - ha indicato Higuain come esecutore. Evidentemente Paulo ha chiamato Gonzalo perché voleva che “rimediasse” all’errore con il Tottenham, nella gara d’andata di Champions e perché sa quanto Higuain viva (anche) per il gol.

    Fatto sta che il 2-0 non è arrivato, eppure nessuno, a parte Allegri, si è inquietato. La squadra, infatti, ben lungi dall’essere perfetta (non ne esistono), era padrona e sicura come poche volte lo è stata prima. Si capiva non solo che l’Udinese non avrebbe mai segnato, ma anche che la Juve sarebbe andata in gol alla prima accelerazione convinta. Certo, per il gioco e lo spettacolo, è meglio che il raddoppio sia arrivato da un’azione. I due campioni della Juve lo hanno costruito con un intuito eccezionale, a dimostrazione che sono guidati dalla stessa classe. Dybala e Higuain hanno segnato 21 gol a testa in questa stagione, comprese ovviamente le coppe. In campionato Dybala ne ha fatti 17 e Higuain 14. Tuttavia non sono questi i numeri che fanno grande la Juve.

    L’ottimo statistico Massimo Fiandrino mi segnala, infatti, che i 65 gol realizzati non rappresentano il migliore attacco (è della Lazio). Casomai sono i 15 subiti a statuire che la Juve ha la miglior difesa. Come ci è arrivata? Nel 2018 la squadra di Allegri ha vinto sempre (otto su otto) senza subire un gol (751 minuti). Nelle undici vittorie consecutive e complessive ne ha preso uno, ininfluente, da Caceres a Verona. E, più in generale, su 27 gare giocate, ha mantenuto la porta immacolata diciotto volte. La forza, dunque, è tornata ad essere dietro, dopo una partenza assai poco blindata. Tutti sanno - e pure Allegri dovrebbe ricordarlo - che gli scudetti si vincono anche con il migliore attacco (Mancini e Mourinho all’Inter). Però non c’è dubbio che lo storico marchio di fabbrica bianconero sia la difesa, non l’attacco. Va da sé, comunque, che mantenendo le due tendenze  (la miglior retroguardia e la seconda miglior linea offensiva), lo scudetto sarà bianconero per la settima volta. Il bello della Juve è che ci ha provato in tanti modi (con la manovra, con l’imbucata, con il lancio, con l’aggiramento, con le combinazioni strette) e ha segnato prima su punizione (Dybala di sinistro al 20’ del primo tempo) e poi, dopo una palla difesa sapientemente da Higuain e girata a Dybala oltre la linea dei difensori. Il numero 10 ha segnato di destro, un altro modo per dire che in questo momento tutto riesce a lui e alla sua squadra.

    @gia_pad

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