E Luis Enrique canta:|'Roma Roma Roma'
Canta "Roma, Roma, Roma", Luis Enrique, la squadra tutt’intorno, a fargli da cornice. Tutti in piedi. Canta, il tecnico, e l’accento è già più romano che spagnolo. Canta il "core de ‘sta città", quell’unico grande amore che tanta e tanta gente "hai fatto innamora’".
Ed è un’ovazione quella che gli riserva il pubblico al termine della serata. Come già aveva fatto in altri momenti della festa. Parte infatti con un omaggio musicale - la sua canzone preferita - la presentazione del nuovo tecnico giallorosso. «Mi piace - risponde Luis Enrique - la passione dei tifosi romanisti. Mi piace anche che cantino all’allenatore. Ma io non gioco. Sono loro - dice, in italiano, indicando i giocatori - che vanno sostenuti. E non solo quando il risultato è buono, ma soprattutto quando non lo è». E gli applausi dei tremila assiepati sotto agli ombrelli si sprecano. La presentazione è della squadra intera, ma lui riesce ad essere protagonista sempre e comunque. Partecipe com’è dello svolgimento della serata. Lo è quando la gente canta «Chi non salta, della Lazio è» e lo vedi allora saltare sul palco, come un bambino. Lo è quando ci sono le aste per le maglie, messe in palio per beneficenza. Partecipa a quella di De Rossi, facendo alzare il prezzo, e si aggiudica - a 1.100 euro - quella di Francesco Totti. Il tempo di ritirarla, ed è già nelle tasche di un giovane portatore di handicap in prima fila, al quale ha deciso di regalarla. «Forza Roma» dice a più riprese. E «Forza Roma» ripetono quasi in coro i componenti dello staff, man mano che Matteo Vespasiani, che presenta la serata insieme a Willy e a Federico Bertagnoli, li passa in rassegna. «Forza Roma» grida sorridendo Ivan De La Peña, e l’applauso arriva sincero anche a lui, mentre la pioggia continua a cadere fitta, ma non sembra scalfire minimamente i tanti tifosi accorsi in piazza, qui a Brunico, per non mancare all’appuntamento. Anche con le sorprese. La prima, quella di Josè Angel Valdes, presentato nel corso della serata e accolto anche lui con il calore che sappiamo.
La seconda, l’intervento di Ubaldo Righetti, al telefono, dopo che Luca Antei, l’altroieri, aveva confessato, a chi lo accomunava al difensore campione d’Italia, di non conoscerlo. «Da Brunico è partita la mia storia - gli ha detto l’ex difensore giallorosso - e quella dei grandi successi della Roma di Nils Liedholm. A Luca faccio il mio in bocca al lupo, perché è in un grande gruppo, in una grande società, e con un pubblico unico e fantastico ». Seduto, in prima fila, Luis Enrique annuiva.