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E' la Juve di Dybala, ma è Morata che la trascina: i gol, la Champions, il riscatto
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IN CAMPO - C'è un solo modo per tenersi stretta la maglia della Juve. Segnare, tanto. Giocare da leader, sempre. Dopo la sosta lo sta facendo. A Napoli è stato tra i migliori al di là del gol e della sconfitta, in Champions si è confermato in forma crescente e ha trascinato la Juve al successo. D'altronde è questa la competizione in cui si è spesso esaltato in bianconero, con 14 gol in 29 presenze. Se Dybala è libero di andare dove lo porta il genio, Morata è chiamato a imperversare su tutto il fronte d'attacco per creare spazi ai compagni e puntare la profondità appena possibile: il suo pane. Così può essere decisivo, così può fare quello che per un motivo o per l'altro non è mai riuscito a fare: essere considerato un titolare fisso. Germogli di maturità già la passata stagione, buon gregario di Ronaldo, meglio quando giocava al suo posto. Ora di Ronaldo deve essere uno degli eredi, uno degli uomini chiamati a far dimenticare in fretta CR7. La Juve è partita male, ma Morata negli ultimi giorni sembra aver cambiato marcia. La vera sfida è però un'altra: tenere la marcia giusta, quella alta, per tutta la stagione. Se dovesse diventare continuo allora sì, potrà togliersi di dosso l'etichetta dell'eterno incompiuto. E tenersi stretta la maglia della Juve.
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