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È l'Inter di Lautaro, el Toro scarica Icardi: 'Sto meglio vicino alla porta'
CONVIVENZA COMPLICATA - Insomma, Lautaro si sente una punta vera e propria, anche se questo non significa che accanto a lui non possa esserci un altro attaccante. Il problema, nel caso, può verificarsi se l’altro si chiama Icardi, centravanti statico poco dedito al sacrificio e alla manovra. Con l’ex capitano come compagno di reparto, Lautaro è costretto al lavoro sporco per garantire quegli equilibri che chiede Spalletti. Con una punta diversa, alla Dzeko, per intenderci, tutto sarebbe diverso, nella sostanza e nella forma. Perché alternarsi nei movimenti diventa fondamentale sia per non pestarsi i piedi sia per darsi tregua nei momenti di stanchezza.
STRADE CHE SI DIVIDONO - Mentre Icardi e Lautaro, come ha spesso cercato di far capire Spalletti, sotto questo punto di vista non si integrano alla perfezione. L’ex Racing è calciatore generoso, uno di quelli che non risparmia uno scatto e anche per questo capita di vederlo poco lucido davanti al portiere. La partita contro la Sampdoria ne è stata la dimostrazione: Lautaro ha retto da solo l’attacco nerazzurro, così come fa Icardi quando schierato centravanti del 4-2-3-1, ma quando ha avuto l’occasione giusta non è stato bravo a sfruttarla. In questo dovrà migliorare, ma la sensazione è che nonostante l’amicizia sincera, il destino sia pronto a separare la sua strada da quella di Mauro Icardi. Questione di caratteristiche e di esigenze. E nel frattempo tra Mauro e l’Inter i nervi sono tesi, con la società di corso Vittorio Emanuele sempre più convinta di trovargli una sistemazione a fine stagione.
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— Inter (@Inter) 20 febbraio 2019