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Juve, un capolavoro firmato Allegri
Il fine giustifica i mezzi? Forse non sempre, in questo caso sì. Contro il Monaco, la Juve di Max Allegri ha lasciato da parte ogni forma di estetismo, a tratti rinunciando a giocare con un atteggiamento votato al solo obiettivo di non prenderle. Ma anche riuscendo ad amministrare il vantaggio senza correre mai realmente grossi rischi, ciò che più conta riuscendo ad amministrare nel migliore dei modi le energie psico-fisiche rimaste a propria disposizione. In questo senso, la Juve ha superato l'esame di maturità più importante, sapere come gestirsi nel momento che conta significa essere diventata grande. Grande per davvero. Come solo le prime quattro in Europa possono essere.
MEGLIO DI CONTE E CAPELLO - Così, in un sol colpo Max Allegri supera non solo Antonio Conte ma anche un altro illustre predecessore come Fabio Capello. La semifinale di Champions League era ormai diventata un tabù che non veniva sfatato dal 2003 nel pieno del Lippi-bis, nonostante in mezzo siano state allestite formazioni anche meglio attrezzate come quella dei campioni del Mondo dell'era subito precedente Calciopoli. Eppure il capolavoro porta la firma di Allegri, che lo ha compiuto alla sua prima stagione di Juve, la più delicata: erano in pochi al momento del suo arrivo che avrebbero scommesso anche solo sul quarto scudetto, e anche uno come Conte che lo aveva plasmato sembrava voler puntare nemmeno più una monetina su questo gruppo. Invece Allegri ha saputo a modo suo ricompattarlo, ridisegnando una Juve più lucida e forte di testa, vincente anche se le gambe non vanno più alla velocità imposta nel triennio precedente. Non è una questione di moduli, è una questione di testa e di uomini: è la Juve di Allegri quella che torna tra le prime quattro d'Europa, quando il calendario dice 22 aprile e in bacheca non solo si fa spazio al quarto scudetto consecutivo ma anche a quella decima Coppa Italia che ormai si insegue dal 1995. Forse la Juve non è squadra che si diverte e fa divertire. Ma sogna e fa sognare. Altro che circo... Nicola Balice