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    E' il Napoli dei primati e di Kvara, ma quanti scricchiolii: Spalletti prende gol un po' da tutti

    E' il Napoli dei primati e di Kvara, ma quanti scricchiolii: Spalletti prende gol un po' da tutti

    • Francesco Marolda
      Francesco Marolda
    Vittoria consecutiva numero dieci e il Napoli dei primati e sempre più di Kvaratskhelia, ricaccia dietro l’Atalanta e si riprende il primo posto. Tre gol, l’orgoglioso Bologna battuto di misura (3-2: Zirkzee, Juan Jesus, Lozano, Barrow e infine Osimhen), ma quanta fatica e che paura per gli azzurri di Spalletti, assai forti là davanti, ma non così in difesa. Prende gol un po’ da tutti infatti, il Napoli costretto poi a strafare per mettere le mani sui tre punti. Intendiamoci, legittimo il successo degli azzurri, che hanno centrato pure due traverse e sprecato almeno altre quattro o cinque palle-gol, ma prendono corpo sempre più i brutti pensieri sulla sua difesa.

    Nulla da fare, dunque, per il Bologna che s’è battuto bene nel secondo tempo, ma che vede la sua classifica sempre più rischiosa e complicata. Il Napoli, come da sua filosofia di gioco, ormai, è subito un martello. Pressione alta, anzi altissima e portatore di palla braccato con sanissima ferocia. Anche il ritmo è quello giusto. E il palleggio pure, visto che per superare l’affollata e ordinata difesa del Bologna il Napoli deve muovere palla da un lato all’altro del green, anche se le giocate migliori poi l’offre quando parte in verticale spesso giocando a un tocco e basta. Che è cosa complicata, ma, quando riesce, è pure assai spettacolare. Insomma, il Napoli questo match l’affronta con il piglio giusto. Piace, trova subito consensi, però pur dominando in lungo e in largo al gol non ci arriva mai. Ed è tutta colpa sua. Soprattutto quando in sette minuti – dal minuto 20 a quello 27 – mette in scena quattro palle gol che ancora gridano vendetta per come Raspadori e poi, nell’ordine, Kvara, Mario Rui (che trova la traversa) e ancor più incredibilmente Politano riescano a mancare il punto persino a porta vuota. Ma non sembra aver preoccupazioni, il Napoli. Giocando così, sembra pensare, il gol verrà. E invece no. Mentre il Napoli si specchia nelle sue bellezze, nei dribbling a volte esagerati di Kvara, nei difficili ricami nello stretto, nelle fatiche di Jack che annoda centrocampo e attacco (ma che per questo si ritrova poi spesso lontano dalla porta) e nelle sortite di Di Lorenzo e Mario Rui, il Bologna sapiente e cosciente di quello che può e non può fare, aspetta con fiducia che il “ciclone” passi. Ovvero, difende con linee di centrocampo e di difesa assai ravvicinate, in non possesso non si ritrova mai con meno di nove giocatori al di sotto della linea della palla, stringe il campo più che può e raramente lascia spazi per le imbucate azzurre. Insomma, Thiago Motta tira una linea a venticinque-trenta metri da Skorupski e lì ordina che il Napoli trovi trincee e sacchi di sabbia. Poche, pochissime, infatti, le volte in cui ( pure per merito del Napoli, è ovvio) riesce a mettere il naso e soprattutto il piedi nell’area di Meret. Ecco, per quaranta minuti il primo tempo è questo. Una tranquilla attesa del gol del Napoli che occupa il campo come e quanto vuole. Già, ma il calcio è pure il regno dell’impossibile, dell’impensabile o quasi. Perché nel finale di tempo i rossoblu rispolverano l’orgoglio ed il coraggio e al primo vero tiro in porta fanno gol (41’). Con Zirkzee, alla quarta presenza e al primo successo personale. Un tocco facile dopo una bella combinazione Dominguez-Cambiaso. E sta ancora con la testa al brindisi, il Bologna, quando (quattro minuti dopo) il Napoli pareggia. Non un bel gol. Pure abbastanza fortunoso, però essenziale per andare al riposo sul pareggio. Il centro e di Juan Jesus, al quale, dopo un angolo e due casuali tocchi bolognesi arriva sul destro il pallone giusto.

    Ma Spalletti non può essere contento per gli errori azzurri là davanti e per quel gioco pure divertente ma troppo ricercato addirittura nell’area di rigore del Bologna. Vuole più profondità e anche più presenza là in attacco. E allora lascia nello spogliatoio Politano e Raspadori e s’affida a Lozano e ad Osimhen. Sì, l’intuizione è buona. Il campo gli dà pure subito ragione: 47’, verticale Mario Rui-Kvara, due o tre sterzate del georgiano, tiro, respinta del portiere, Osimhen s’avventa, rimpallo e Lozano con destro porta il Napoli in vantaggio. Bravo Spalletti? Sì. Ma con un limite di squadra col passare del tempo sempre più evidente. Perché se è vero che il Napoli è difficile da contenere là davanti, è altrettanto vero che aumentano gli scricchiolii là dietro. E non tutto è spiegabile con l’assenza di Rrahmani, si capisce. Infatti, 51’, Barrow spara un mezzo tiraccio da lontano e Meret spalanca la porta e anche le mani. Un errore evidente per il giovanotto sul quale ora – abbastanza ingiustamente - pioveranno nuove accuse e perplessità. Ma non finiscono qua le emozioni di questo secondo tempo. Come sembra scritto, ci devono pensare quei tre che stanno là davanti a rimediare. E proprio questo accade. Tutto di prima e in verticale: (70’) Zielinski – Kvara onnipresente e Osimhen che altro non vuole per far gol. E così è. Napoli di nuovo avanti. Napoli che un po’ s’allunga pure, che centra una seconda traversa con Zielinski e che riesce anche a rischiare poco o niente, mentre comincia il ballo delle istituzioni: Elmas per Ndombele, Moro per Medel, poi Olivera per Mario Rui e Demme che finalmente torna in campo e prende il posto di Lobotka. Thiago Motta, invece procede, ma senza ottenere più di tanto, con Lykogiannis per Posch, Sansone per Aebischer e all’ultimo minuto, De Silvestri per Cambiaso ormai stremato. E poi, due brividi proprio negli ultimi secondi: una respintona di Skorupski su palla che non si può sbagliare di Lozano e, infine, un’uscita senza toccar palla di Meret (!) che però Ferguson non sa intercettare. Per sfortuna del Bologna e gran fortuna degli azzurri.


    Napoli-Bologna 3-2 (primo tempo 1-1)

    Marcatori:
    41' p.t. Zirkzee (B), 45' p.t. Juan Jesus (N), 4' s.t. Lozano (N), 6' s.t. Barrow (B), 25' s.t. Osimhen (N).

    Assist: 41' p.t. Cambiaso (B), 25' s.t. Kvaratskhelia (N).

    NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Kim, Juan Jesus, Mario Rui (31' s.t. Olivera); Ndombele (26' s.t. Elmas), Lobotka (37' s.t. Demme), Zielinski; Politano (1' s.t. Lozano), Raspadori (1' s.t. Osimhen), Kvaratskhelia. All. Spalletti.

    BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Posch (32' s.t. Lykogiannis), Bonifazi, Lucumì, Cambiaso (44' s.t. De Silvestri); Medel (26' s.t. Moro), Ferguson; Aebischer (32' s.t. Sansone), Dominguez, Barrow; Zirkzee. All. Thiago Motta.

    Arbitro: Cosso di Reggio Calabria.

    Ammoniti: 21' p.t. Dominguez (B), 14' s.t. Skorupski (B), 46' s.t. Sansone (B).

    Espulsi: -

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