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  • E’ cominciato il Ramadan: Inter, Milan e Napoli devono fare i conti con il digiuno di dieci calciatori

    E’ cominciato il Ramadan: Inter, Milan e Napoli devono fare i conti con il digiuno di dieci calciatori

    • Federico Targetti
    La corsa scudetto più esaltante degli ultimi anni entra in un mese particolarmente importante: Milan, Napoli e Inter, in ordine di classifica, sgomiteranno per arrivare a maggio davanti alle altre e poi dare tutto nelle partite finali, ma c’è un dettaglio extra-calcistico che potrebbe rendere più complicato il penultimo mese di Serie A 2021-22 per alcuni atleti: il Ramadan.
     
    DI CHE SI TRATTA – I musulmani, in un arco di tempo di un mese che cambia collocazione nel calendario di anno in anno, digiunano dall’alba al tramonto per commemorare la prima rivelazione del Corano a Maometto. Questo vale anche per i calciatori. Alla fine del digiuno, si celebra la festa di Id al-fitr. Quest'anno il Ramadan va dal 1 aprile, ieri, al 1 maggio, e tra Milan, Inter e Napoli, i calciatori di fede musulmana sono dieci. Zero per la Juventus dopo la partenza di Demiral verso l'Atalanta: anche questo potrebbe essere un piccolo vantaggio per i bianconeri.

     
    DI CHI SI TRATTA – La squadra più interessata numericamente è il Napoli: Koulibaly, Anguissa, Ounas, Elmas e Ghoulam sono tutti musulmani. Poi il Milan, con Bennacer, Kessié e Bakayoko. Infine due dell’Inter: Calhanoglu e Dzeko. In questo mese, questi dieci giocatori non potranno idratarsi durante le partite di calcio secondo i precetti della loro religione. Come rimediare? Grazie allo scrupoloso lavoro dei nutrizionisti dei rispettivi club. E magari, con qualche allenamento ‘tattico’, come suggerito dall’esterno del Torino Mergim Vojvoda, che ha postato sui social una storia che lo ritrae a correre alle due di notte, senza il sole, quando tutto è permesso, dal mangiare al bere, per rifocillarsi dopo uno sforzo prolungato. E’ risaputo, d’altra parte, che i musulmani del Bologna (Barrow, M’Baye) e si concedono delle deroghe quando devono scendere in campo. I giocatori delle tre di testa faranno dunque strappi alla regola, oppure neanche la possibilità di uno scudetto li dissuaderà dall’osservare il Ramadan?
     

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