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    CM Scouting: Dzyuba, bomber 'di rapina' per l'Italia

    CM Scouting: Dzyuba, bomber 'di rapina' per l'Italia

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    Ci sono voluti due prestiti per convincere lo Spartak Mosca a puntare su di lui e forse anche Fabio Capello, ct della Russia, sta rimpiangendo il fatto di non averlo convocato in occasione dell'ultimo Mondiale brasiliano, quando i suoi attaccanti hanno sprecato una serie di occasioni che hanno contribuito a interrompere il cammino iridato già nella fase a gironi. Due reti contro Liechtenstein e Moldavia nel girone di qualificazione hanno acceso i riflettori su Artem Dzyuba, attaccante classe '88 che sta provando a trascinare la sua nazionale all'Europeo di Francia e a raccogliere l'eredità di Roman Pavlyuchenko, mattatore della Russia semifinalista nell'Europeo del 2008.

    NEL MITO DI PAVLYUCHENKO - Dzyuba cresce nel settore giovanile dello Spartak Mosca, con cui debutta in prima squadra nel 2006 all'età di 18 anni in una gara di Champions League contro lo Sporting Lisbona. L'anno dopo, inizia a giocare con continuità e si conquista la partecipazione all'Europeo Under 19, nel quale la sua nazionale fa poca strada ma si toglie la soddisfazione di realizzare una doppietta alla Germania di Ozil, che chiuderà il torneo al terzo posto. Nelle successive due stagioni, arriva la prima rete europea al Tolosa in quella che si chiamava ancora Coppa Uefa e la soddisfazione di andare a bersaglio prima nel preliminare di Champions League contro la Dinamo Kiev e poi una doppietta al Tottenham, sempre in Uefa. Nel 2009, la prima svolta della carriera col prestito al Tom Tomsk, dettato secondo i bene informati da un episodio piuttosto curioso, il furto di una somma di denaro al compagno di squadra Bystrov allo Spartak Mosca.

    IL CLONE DI DZEKO - Dzyuba peggiora la situazione rilasciando parole di fuoco contro il club proprietario del suo cartellino e nel 2010 torna al Tom Tomsk, con cui va per la prima volta in carriera in doppia cifra, realizzando 10 gol in 24 giornate. Tanto basta alla dirigenza moscovita a riportarlo a casa nell'inverno 2011 e, grazie alla fiducia del tecnico Karpin, a riprendersi il posto da titolare e a strappare il rinnovo di contratto fino al 2015, oltre a una sponsorizzazione con la Nike. Con l'arrivo di Unai Emery, il suo ruolo torna in discussione e nella scorsa stagione è costretto a rilanciarsi nuovamente con la maglia del Rostov, con cui si laurea capocannoniere della Russian Premier League con 17 gol. Non sufficienti a strappare la convocazione per il Mondiale, ma vitali per la sua autostima, visto che il campionato da poco iniziato lo ha già visto andare a bersaglio 6 volte in 8 giornate. Fisico possente (194 cm di altezza per 91 kg di peso), bravissimo nel gioco aereo e proteggere palla, riesce a mascherare benissimo i movimenti talvolta macchinosi negli spazi stretti e ricorda per qualità tecniche il primo Edin Dzeko. Lo Spartak Mosca gli ha proposto il rinnovo fino al 2018 ma, in caso di mancato accordo, la prossima estate può rappresentare un'occasione a costo zero per i club interessati. Accostato in passato ad alcune società di Premier League e persino al Barcellona, deve cercare di dosare il suo spirito ribelle se vorrà effettuare il grande salto in una squadra di primo livello.

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