Dybala, un'altra bocciatura: grande con le piccole, ancora piccolo con le grandi
1 - Il gol segnato da Paulo Dybala in campionato (fin qui) contro le squadre attualmente in zona Champions o Europa League, quello decisivo contro la Lazio all'Olimpico. Un gol a cui si potrebbe aggiungere quello segnato al Milan, arrotondando per eccesso confidando nella qualificazione europea dei rossoneri anche in caso di vittoria della Juve nella finale di Coppa Italia. Ed è sempre uno soltanto il gol segnato in stagione in Champions, decisivo, a Wembley contro il Tottenham, ma a pesare è molto di più il rosso rimediato contro il Real Madrid all'andata così come in campionato quei due rigori sbagliati con Atalanta e Lazio che costano tre punti. Alla fine della stagione si capirà se potranno pesare di più questi dati o quello espresso dai 25 gol segnati complessivamente dalla Joya.
10 – Il numero di maglia di Dybala. Lasciata la 21 a inizio stagione, il cambio sembrava averlo galvanizzato con un inizio devastante. Poi quel Dybala si è perso, tornando solo a sprazzi, tra una scelta tecnica, diversi problemi fuori dal campo e un infortunio che ne ha comunque complicato il cammino.
7 – I milioni di ingaggio ottenuti nell'ultimo rinnovo di contratto firmato esattamente un anno fa. Solo Higuain guadagna più di lui alla Juve.
0 – I tiri nello specchio della porta della Juve contro il Napoli, un fallimento senza precedenti allo Stadium proprio nella sera in cui è tornato il tridente sulla carta titolare (Dybala-Higuain-Douglas Costa)
45 – I minuti concessi a Dybala da Allegri contro il Napoli: una bocciatura senza mezzi termini.
Abbiamo dato un po' di numeri. Non sono tutti, forse nemmeno i più significativi. Rimane però un'altra notte che regala un Dybala deludente quando alla Juve sarebbe servito realmente. A quasi 25 anni, nella stagione che doveva essere quella della consacrazione, rimane sempre più forte il rischio di avere un talento immenso come quello dell'argentino schiacciato nella scomoda categoria del “grande con i piccoli e piccolo con i grandi”. Cinque partite gli rimangono per spezzare questo incantesimo: cinque partite per diventare il giocatore capace di far vincere il settimo scudetto consecutivo alla Juve e non uno di quelli maggiormente indiziato tra quelli che glielo hanno fatto perdere. La differenza tra chi è un vero campione e chi non lo è, in fondo è solo questa: Dybala ora è incastrato a metà strada. Come uno qualunque.
@NicolaBalice