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Dybala sulla scia di Bonucci per colpa di Allegri: Juve, ma ne vale la pena?
Quindi, fino a oggi, la strategia adottata dall'allenatore toscano per onorare quel motto sembra aver dato i suoi frutti. Strategia quasi interamente basata sulla cronica deficienza tecnica delle avversarie, nonchè sul quella mossa clamorosa della passata stagione di schierare i 4 attaccanti. Ma non si può affermare che siano tutte rose e fiori, soprattutto da quando Max ha cambiato il suo credo calcistico: "prima non prenderle"!
Allegri dispone di una squadra competititva, e non è facile discernere dove finiscano i meriti dell'allenatore e inizino quelli dei calciatori. Sì, perchè la sensazione forte è che solo il grande carattere dei calciatori, assieme alla "fortuna" di non avere avuto Dybala disponibile a Madrid ha consentito ad Allegri di sfiorare l'impresa epica.
Il Max-pensiero è però emerso prepotente in queste ultime due giornate di campionato, quando sarebbe stato opportuno asfaltare Crotone e Napoli e chiarire che in Italia vige ancora la dittatura calcistica della Vecchia Signora. Invece, Max ha iniziato a fare calcoli, e li ha sbagliati clamorosamente. Formazione sbagliata in entrambe le circostanze, con l'aggravante, evidente, di aver giocato contro il Napoli per non perdere. A conferma di ciò, le dichiarazioni postpartita, quando Max ha affermato di aver lasciato Dybala in panchina perchè aveva necessità di coprirsi di più sulle fasce, e non per aggredire meglio gli esterni difensivi del Napoli.
Le convinzioni calcistiche dell'allenatore vanno rispettate, ma a tutti è sembrato evidente che la strategia adottata da Allegri per vincere questo campionato è stata errata. C'è una cosa di buono in questa vicenda: adesso tutti, ma proprio tutti (Marotta incluso!) sanno che Max, in circostanze simili a questa, compirà di nuovo le stesse scelte: "prima non prenderle!" E' ovvio che, se Marotta condivide questa linea di pensiero calcistica, allora avrà tutte le ragioni per confermare l'allenatore livornese. Se invece dovesse dissentire, dovrebbe assolutamente dargli il ben servito, ringraziandolo calorosamente per l'egregio lavoro svolto. La scelta di Marotta sul futuro allenatore non dipende da come si conclude il campionato perchè, anche se la Juventus lo dovesse vincere, il problema del Max-pensiero rimarrebbe integro.
Marotta è un uomo di mondo, un Dirigente davvero con l'iniziale maiuscola. Pondererà tutti i pro e i contro, e alla fine deciderà. Dovrà però ricordarsi che trattenere a tutti i costi Allegri significherebbe sposarne il pensiero. Quindi, dovrebbe spiegare ai tifosi che in partite come quella di domenica sera contro il Napoli potrebbe non valer la pena spendere i soldi del biglietto; confermerebbe che la regola di vita in Champions League sarebbe "facciamoci massacrare dal Real e poi tentiamo il tutto per tutto al ritorno"; dovrebbe risolvere il "grattacapo Dybala".
Già, Dybala. Il miglior talento di cui Allegri dispone, relegato in panchina dopo 45 minuti della gara più importante della stagione (ha saltato la sfida del Bernabeu) perchè il suo allenatore preferisce innanzitutto non prenderle. Al posto della Joya, chiunque mediterebbe di andar via. Si sa, il rapporto tra i due non è buono, anche se le apparenze dimostrerebbero altro. Un giocatore del suo calibro difficilmente sposerebbe un progetto basato sul "prima non prenderle", soprattutto se il sacrificato numero 1 per raggiungere l'obiettivo fosse proprio lui.
Sembra di rivivere la storia di Bonucci, fuggito proprio per il Max- pensiero, una fuga alla quale Marotta avrà ripensato più volte. Vorrà concedere il bis? Vorrà privarsi di Dybala?
Il pallino del gioco è tutto nelle tue mani. Però, caro Marotta, se dovessi decidere di confermare Allegri ricorda sempre che sarà facile individuare le responsabilità di tutte le eventuali future sconfitte!
Davide Parisi
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