AFP via Getty Images
Dybala, ora o mai più: basta alibi, riporti su la Juventus da leader e dimostri di essere l'erede di Del Piero
Perché la Juventus è la Juventus e basta il suo nome per incutere timore ricordando altre rimonte, a cominciare da quella clamorosa della squadra di Allegri nel 2015-2016, quando dopo sette giornate era ancora più indietro di adesso, soltanto al dodicesimo posto, a 10 punti come oggi dalla capolista, che allora era la Fiorentina. La storia non sempre si ripete, ma per sperare che si ripeta la condizione indispensabile è rappresentata proprio da due successi contro la Roma e l’Inter, perché in caso contrario la tesi di Capello sarebbe sempre meno discutibile.
Ecco perché, alla necessità di vincere entrambe le partite, bisogna aggiungere la necessità di ritrovare il miglior Dybala, che si è soltanto intravisto fin qui. E’ vero che in sua assenza la Juventus ha persino battuto i campioni d’Europa del Chelsea e poi, con lo stesso 1-0, ha vinto il derby grazie ai gol di Chiesa e Locatelli. Dybala, che compirà 28 anni il 15 novembre, è diventato il capitan futuro della nuova Juventus di Allegri, dopo la partenza di Cristiano Ronaldo e quindi non ha più alibi. Il contratto, praticamente anche se non ancora ufficialmente rinnovato, non è più un problema e allora il numero 10 della Juventus può e deve essere il leader della rimonta. E’ vero che deve ancora smaltire del tutto i postumi dell’ultimo infortunio, ma alla distanza la sua classe deve fare la differenza, perché in questa stagione è stato messo nelle condizioni migliori, a livello tattico e psicologico, per esplodere definitivamente.
La rincorsa in campionato e a questo punto, dopo le prime due vittorie contro Malmoe e Chelsea, la volata verso gli ottavi di Champions sono una grande occasione per dimostrare a tutti che dopo i grandi numero 10 del passato bianconero, Sivori e Del Piero, c’è un loro degno erede con la stessa maglia. E allora non rimane che aspettare: le prossime due partite per capire se la Juventus è in grado di smentire Capello, il resto del campionato per sapere se Dybala è un campione capace di trasformare i punti interrogativi, che ancora lo circondano, in nuovi e definitivi punti esclamativi. Ora o mai più, insomma, per lui e per la squadra.