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    I gol e la dedica a Platini, ma c'è di più: Dybala ora fa il leader, la Juve ha bisogno di lui

    I gol e la dedica a Platini, ma c'è di più: Dybala ora fa il leader, la Juve ha bisogno di lui

    • Nicola Balice, inviato a Torino
    La faccia ce l'aveva già messa a Verona, quando la Juve era andata a picco. E ora il volto della squadra che reagisce con quel primo passo per uscire dalla crisi, è giustamente il suo. Di Paulo Dybala. Che anche nei momenti di difficoltà, soprattutto nel momento di difficoltà, sta dimostrando di voler davvero essere leader tecnico ed emotivo della Juve: da numero dieci, da capitano. In Champions è stato lui a trascinare i bianconeri contro lo Zenit: due gol, con il secondo segnato al secondo tentativo dal dischetto di pura personalità, anche un assist per sbloccare Alvaro Morata (mica poco). Ma già nella scorsa tremenda settimana era stato il migliore in una Juve depressa, sembrava predicare nel deserto, forse non in grado di vincere da solo ma realmente lasciato da solo a cercare di vincere. Un palo col Sassuolo, una traversa col Verona, un altro palo sullo zero a zero con lo Zenit: ma quella maledizione è stata spezzata un tentativo dopo l'altro. 

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    DA LEADER – Voleva essere considerato un leader della Juve, è stato accontentato. E lui sta facendo di tutto per meritarsi questo status di capitano tra i capitani, assumendosi tutte le responsabilità del caso che pure il nuovo contratto (ormai in dirittura d'arrivo) prevedono. Le giocate decisive ci sono e rimangono. Poi c'è tutto il resto. C'è l'esultanza per celebrare la storia della Juve, proposta solo al momento giusto: Michel Platini era stato raggiunto già contro l'Inter, ma quello era il momento di tornare a metà campo per tentare un ultimo assalto non di mettersi in posa. C'è la richiesta di sostegno dei tifosi non per sé, ma per i compagni in maggiore difficoltà, come lo stesso Morata. C'è la chiamata alla squadra a non abbassarsi, per dare coraggio ai suoi in una fase che sarebbe stato troppo facile farsi prendere dalla paura. C'è anche lo sguardo con cui si è tenuto stretto il pallone per ricalciare il rigore dopo il primo errore, è il suo momento e le responsabilità sono sue sempre e comunque.

    NELLA STORIA – E nel frattempo continua la sua scalata nella storia bianconera. Staccato Platini, raggiunto e sorpassato anche John Charles, due leggende che sono fermi a quota 104 e 105 gol con la maglia della Juve. Ora Dybala è a 106, è undicesimo e vedere la top ten, c'è Munerati al decimo posto con 113 gol. Poi partirà la caccia a Roberto Baggio, nono a quota 115 gol. Una bella scalata. Ma quella che conta è ora in campionato: Dybala c'è, la Juve non ancora. A trascinarla ci penserà lui.
     

     

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