Dybala come Del Piero, in panchina: ma Paulo ha in Alex l'esempio perfetto
PAULO COME ALEX - "Avevo in mente di mettere Dybala al posto di Higuain. Ha le qualità per tornare a decidere le partite. Fabio (Capello, ndr) ha capito, è come la gestione Del Piero". Era il secondo Capello, quello della stagione 2005/06 che sfociò poi in Calciopoli, e il capitano bianconero doveva fare i conti con un Ibrahimovic che stava prendendo coscienza di sé grazie anche all'aiuto di Don Fabio. Per questo, dopo lo scudetto dell'anno prima, sigillato dalla sua rovesciata assist per Trezeguet, si sedeva spesso al fianco del Lupatelli di turno. Nonostante tutto, 20 gol in stagione, tra i quali quello decisivo contro l'Inter, il 12 febbraio 2006, in venti minuti scarsi sul prato di San Siro.
ESEMPIO - "Il mio rapporto con Capello non era gratificante da molti punti di vista, non solo perché ero poco utilizzato. Con lui ancora in panchina sarebbe stato molto difficile per me restare in bianconero". Estate 2006, Juve in B, Capello a Madrid. Alex, dopo mesi difficili, ma vissuti da professionista esemplare, risultando decisivo anche partendo dalla panchina, dice la sua, togliendosi un fastidioso sassolino dalla scarpa. Sassolino, quello della panchina, che rischia di infastidire anche il mancino di Dybala, in panchina per tutto il match contro la Roma. Ma la Joya ha proprio in Del Piero l'esempio perfetto: silenzio e lavoro, facendosi trovare sempre pronto, come già successo in Coppa Italia contro il Genoa; solo così le soddisfazioni arriveranno. Solo così Dybala può tramutarsi definitivamente il Dybala che tutti hanno in mente, guardando al passato, quando Del Piero era già Del Piero.
@AngeTaglieri88