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    Romamania: Dybala, ci risiamo. Che errore parlare adesso del nuovo allenatore

    Romamania: Dybala, ci risiamo. Che errore parlare adesso del nuovo allenatore

    • Alessandro Austini
    Essenziale vincerla, sbagliato prenderla sul serio. La vittoria sulla Sampdoria in Coppa Italia deve essere analizzata dalla Roma come se avesse semplicemente sbrigato una formalità. Troppo netto il divario, troppo facile centrare la qualificazione dopo averla sbloccata in avvio con Dovbyk. Ecco, se c’è una singola cosa da portarsi dietro in dote è la doppietta dell’ucraino, a cui si sono accodati Baldanzi e Shomurodov. Nelle squadre che funzionano sono gli attaccanti a segnare e alla Roma non succedeva da un po’.

    Quello che invece non ha funzionato, oltre alle prestazioni negative di Hermoso e Le Fee, sono alcune dichiarazioni imprudenti e un tormentone di mercato riaperto. In un momento così delicato per il club, in cui c’è bisogno di impiegare ogni singola energia per ottenere punti in campionato e scacciare via gli incubi, da Ranieri a Ghisolfi, dai Friedkin a mezzo stampa fino al mondo che gira attorno a Dybala, in troppi stanno parlando di cose che rischiano di aggiungere problemi invece di risolverli.

    Con l’argentino ci risiamo. È chiaro sin dalla scorsa estate che la società vorrebbe salutarlo in anticipo rispetto alla scadenza del contratto ed evitare al tempo stesso che scatti in automatico il costoso rinnovo. La posizione di Dybala è comprensibilmente più attendista. Se troverà una squadra dover poter continuare a guadagnare bene e non perdere la visibilità necessaria in ottica Seleccion allora potrà accettare di andare via anche subito. Al contrario, perché rinunciare a un contratto che gli spetta di diritto, per trasferirsi magari in un campionato di secondo piano (Arabia Saudita o Turchia) e compromettere in partenza il sogno di giocare un altro Mondiale e difendere il titolo di campione in carica sul campo? Una storia che ci trascineremo dietro per tutto gennaio, con le conseguenze ambientali del caso. In questa ottica suonano poco strategiche le parole di Ranieri e Ghisolfi, che hanno ufficializzato la disponibilità della Roma a cedere Dybala in presenza di offerte e di una volontà determinata del calciatore a partire. Il “panno” è talmente delicato che necessita un lavaggio in famiglia.

    Altrettanto stonate sono le risposte, continue, del tecnico e del dirigente riguardo alla scelta dell’allenatore del futuro. Che senso ha parlarne così tanto (e senza un nome concreto in mano) nel pieno di una stagione ancora da giocare? Oltre a doversi togliere dalle sabbie mobili in campionato, la Roma ha l’obbligo di cercare fortuna fino in fondo nelle due coppe. Distrarsi parlando del futuro rischia di diventare l’ennesimo errore di una stagione già piena di sbandate evitabili.

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