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    Dudek stuzzica ancora il Milan: 'Spero in una finale di Europa League contro il Liverpool, la storia è nota...'

    Dudek stuzzica ancora il Milan: 'Spero in una finale di Europa League contro il Liverpool, la storia è nota...'

    La finale di Dublino del 22 maggio è ancora lontana, ma il Liverpool del grande ex Jerzy Dudek evidentemente avverte la responsabilità di essere considerata la grande favorita per la conquista dell’Europa League. L’attenzione è tutta puntata sulla sfida di stasera di Anfield contro l’Atalanta, nel primo atto dei quarti di finale, ma il portiere della celeberrima finale di Champions League del 2005 guarda oltre e riserva un pensiero al Milan, sconfitto ai calci di rigore ad Istanbul e sempre nella testa dell’ex calciatore polacco.

    IL RICORDO - “So che molti tifosi vorrebbero vedere una finale fra la loro squadra e l’ex Xabi Alonso con il suo Bayer Leverkusen, ma io invece spero che i Reds possano arrivare in fondo ed incontrare il Milan. La storia di questa partita è nota…”, ha dichiarato Dudek ai microfoni di Sportitalia. Il riferimento è ovviamente all’incredibile rimonta del Liverpool guidato da Rafa Benitez che, sotto 3-0 al termine del primo tempo contro i rossoneri di Carlo Ancelotti, riuscirono nella ripresa a rimontare nello spazio di appena 6 minuti e a trascinare la sfida prima ai tempi supplementari e poi ai calci di rigore. Dove fu decisivo proprio Dudek, prima con un doppio intervento su Shevchenko quasi allo scadere dei 120’ e poi neutralizzando i tiri dagli undici metri di Pirlo e dell’ucraino.

    OCCHIO ALLA DEA - Sempre a Sportitalia, Dudek si è poi soffermato sulla sfida contro l’Atalanta: “L’Atalanta è una squadra forte, lo ha dimostrato negli ultimi anni specialmente in Champions League. Fisicamente vanno a mille, il Liverpool dovrà stare molto attento. Chiaramente il Liverpool è favorito, ma per battere i nerazzurri dovrà avere il massimo della concentrazione e della voglia. Non basta essere favoriti ed a questo punto non esistono partite facili. Saranno due partite molto dure, anche perché la tensione per la lotta in Premier non è facile da gestire giocando ogni 3 giorni”.

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