Dubbio Milan: catenaccio o no?
Meno 48 ore alla sfida più entusiasmante degli ultimi anni di Milan. I rossoneri faranno visita al Barcellona di Messi, la squadra più forte del mondo. Una gara quasi proibitiva, sulla carta, ma che Boateng e compagni vogliono giocarsi fino in fondo. Proprio le parole del Boa, affidate alla Gazzetta dello Sport di oggi, aprono un primo interrogativo. Il ghanese ritiene fondamentale la difesa per espugnare il Camp Nou e si dice più pronto a difendere che ad attaccare martedì sera.
Ma il Milan può andare a Barcellona a fare catenaccio? Da una parte c'è da dire che la squadra di Guardiola è più portata a soffrire chi si chiude piuttosto a chi se la gioca alla pari. L'impresa dell'Inter di Mourinho nel 2010 insegna. E le caratteristiche della banda di Allegri sembrano più simili a quell'Inter piuttosto che al Milan di Sacchi, tanto per prendere una squadra che avrebbe potuto giocarsela alla pari con questo Barça. Insomma, tanta difesa e tanta attenzione, un po' di fortuna e magari si può uscire indenni dal Camp Nou.
Dall'altra parte c'è però la tradizione del Milan berlusconiano. Mai portato a coprirsi e sempre votato al gioco d'attacco. E c'è da dire che il Barça avrà un'assenza importante in difesa (Pique) che Ibra e compagni potranno sfruttare se decideranno di far male agli avversari.
Allegri dovrà preparare al meglio la partita, decidendo per prima cosa l'atteggiamento tattico della squadra. Scoprirsi potrebbe portare pure a un'imbarcata, cosa a cui i ragazzi di Guardiola hanno abituato gli avversari in Spagna e in Europa, ma fare catenaccio sarebbe andare contro la storia del Milan e del suo presidente. E soprattutto ammettere sin dall'inizio la superiorità blaugrana.