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    Droga, indagato Morisi, il guru social di Salvini: 'Nessun reato, una grave caduta come uomo'

    Droga, indagato Morisi, il guru social di Salvini: 'Nessun reato, una grave caduta come uomo'

    Il cosiddetto “guru social” di Salvini. Luca Morisi, appena pochi giorni fa, aveva dato il suo addio come capo della ‘Bestia’, la macchina dietro ai profili social di Matteo Salvini, fatto che aveva colto tutti di sorpresa. Oggi, il leghista risulta indagato dalla Procura di Verona per cessione e detenzione di stupefacenti, secondo quanto affermato da fonti investigative: diversi giornali hanno da subito provveduto a riportare il fatto. 

    Morisi sarebbe stato protagonista di una storia complessa e dai contorni ancora poco chiari, che ha portato il suo nome nel registro degli indagati della procura di Verona, per una vicenda che ha a che fare con gli stupefacenti. A quanto pare i carabinieri, durante una perquisizione, avrebbero trovato droga a casa sua. Secondo un’altra ricostruzione tutto sarebbe partito dalla perquisizione di tre ragazzi fermati dai carabinieri nel Veronese. In auto i militari avrebbero trovato un flacone di droga, sostanza che i ragazzi dichiararono, gli fosse stata fornita proprio dall’ex capo della comunicazione del Carroccio. La successiva perquisizione avrebbe confermato questa ipotesi.

    Ed è proprio su queste sostanze che gli investigatori stanno svolgendo le dovute verifiche.

    Non è ancora chiaro, pertanto, di quale sostanza si tratti; i risultati delle analisi sui campioni raccolti dalle forze dell’ordine potranno distinguere fra la commissione di un reato o meno. Nel caso, per ipotesi, che si tratti infatti di Gbl, comunemente definita “droga dello stupro”, la sola detenzione di questo liquido rappresenterebbe un reato. Stessa cosa nel caso in cui si tratti di Ghb, meglio conosciuta come ecstasy liquida. Diversa la situazione se, invece, si trattasse di altra sostanza, alcune delle quali legali in Italia, cosa che giustificherebbe le dichiarazioni rilasciate proprio da Morisi, che ha assicurato: “Nessun reato”. 

    Poche ore dopo la diffusione della notizia delle indagini a suo carico, il diretto interessato ha spiegato le sue ragioni in una nota: “Non ho commesso alcun reato, ma la vicenda personale che mi riguarda rappresenta una grave caduta come uomo. Chiedo innanzitutto scusa per la mia debolezza e i miei errori a Matteo Salvini e a tutta la comunità della Lega, a cui ho dedicato gli ultimi anni del mio impegno lavorativo, a mio padre e ai miei famigliari, al mio amico di sempre Andrea Paganella a fianco del quale ho avviato la mia attività professionale, a tutte le persone che mi vogliono bene e a me stesso”. 

    L’esperto social ha poi voluto ricordare di aver rassegnato il 1° settembre le dimissioni dai suoi ruoli all’interno della Lega. In un momento, come dichiara, molto doloroso della sua vita, di fragilità esistenziali irrisolte, e a cui dovrà dedicare molto tempo in futuro contando sul sostegno e sull’affetto delle persone a lui più vicine.

    Mercoledì scorso, 22 settembre, arrivò la notizia del passo indietro dello stesso Morisi dalla cabina di regia della Bestia.

    Si interrompe così un rapporto durato dieci anni in cui, la potente macchina social messa a punto da Morisi per diffondere posizioni politiche leghiste, il partito di Matteo Salvini ha incrementato enormemente il proprio peso. Nel corso degli anni Morisi era riuscito a ritagliarsi un ruolo importante all'interno della Lega, grazie anche alla crescente influenza dei social-network all'interno del dibattito politico pubblico.

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