E' notizia di oggi il rischio chiusura per lo stadio San Paolo di Napoli, in vista del match con il Dnipro in Europa League, in programma l'8 dicembre. Pina Tommasielli, assessore allo Sport del Comune di Napoli, assicura che l'amministrazione sta lavorando sodo per scongiurare l'ipotesi: "Già in altre occasioni, con la Champions dell'anno scorso, ci furono prescrizioni da parte della Uefa perche è evidente che lo stadio è un pò troppo datato. Sono prescrizioni alle quali dovremo sicuramente rispondere e lo faremo in pieno accordo con la società Calcio Napoli. Noi siamo al lavoro per impedire ogni tipo di trauma e chiusura, siamo fiduciosi di riuscirci in tempi brevi anche perchè non siamo da soli, anche la societa è interessata ad ospitare i propri tifosi". In pratica, ciò che in Italia viene considerato accettabile, in Europa non va più bene: ma la colpa è nostra e così il rischio è quello di allontanarci sempre di più dall'Europa, almeno da quella calcistica. 

 

Poi c'è la situazione di San Siro. L'altra sera, in occasione di Italia-Danimarca, Calciomercato.com ha osservato in presa diretta lo sbigottimento dei giornalisti danesi per le condizioni nelle quali la stampa è costretta a lavorare alla  Scala del calcio: una connessione wi-fi impresentabile (è più il tempo che si trascorre a cercare di connettersi che quello in cui si riesce a restare on-line) e una sala stampa tragicomica approntata in una specie di bungalow-container a ridosso dello stadio (nella vecchia sala stampa dovrebbero esserci dei lavori in corso, ma per il momento non se ne vede traccia). E poi ci lamentiamo se a vedere la Nazionale si presentano in 39.000: se i servizi per i giornalisti sono questi, chissà a che livello sono i comfort che vengono offerti al pubblico...

 

Questo per quanto riguarda Napoli e Milano, ma non dimentichiamo, fra le tante altre, la situazione di Cagliari-Is Arenas e quella di Marassi, dove per il prossimo match (Genoa-Roma), il rischio è quello di vedere un terreno di gioco simile a quello del San Paolo in occasione di Napoli-Fiorentina (ricordate quel campo, vergognoso per un match di Serie A?). L'unica isola felice sembra essere lo Juventus Stadium, se non fosse che lì gli ultras fanno lo sciopero del tifo per i costi dei biglietti e per una grottesca battaglia con la società sul numero di bandieroni che ciascun club organizzato può o non può portare dentro lo stadio. Insomma, non ci facciamo mancare proprio nulla.