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Dragowski, da 'Giovane fuoriclasse' a riserva: ora tocca a lui per far ricredere tutti
Ora tocca a lui. Con un briciolo di continuità. Fin quando Alban Lafont non avrà smaltito la lesione tra primo e secondo grado a carico del bicipite femorale della coscia destra. "Spero di tornare in fretta", ha postato il portiere francese. Potrebbe non essere d'accordo Bartlomej Dragowski, il suo secondo. Perché sì, la Fiorentina ha giovane pure il vice. D'altronde è la seconda squadra per linea verde in Europa dopo il Lilla.
PREMESSE - Pantaleo Corvino lo ha portato in Italia due anni fa, quando si è insediato per il suo ciclo-bis a Firenze. Due milioni di euro al Jagiellonia e il portiere più promettente del panorama europeo - eccezion fatta per Donnarumma - sbarcava all'aeroporto di Peretola. La concorrenza era alta, da Tatarusanu a Sportiello, ma nei mesi successivi lo spazio è stato nullo. "Prima di me c'è anche l'autista", e fu così che Paulo Sousa lo mise in un angolo.
PRESENTE - Giunto alla terza stagione in maglia (pardon, in panchina) viola, il suo agente ha provato a piazzarlo ma la società lo ritiene un patrimonio e non è scesa a compromessi, nonostante a inizio estate la partenza sembrasse scontata. L'acquisto del '99 Lafont, infine, ha sancito definitivamente la chiusura di una porta verso una maglia da titolare. Fino a quell'uscita contro l'Udinese.
INSICUREZZA - Sette reti subite in due partite, uno score non invidiabile per Dragowski nella scorsa stagione. E una serie di incertezze che non lasciano dormire sonni tranquilli ai tifosi. Toccherà a lui, adesso, in attesa di capire i tempi di recupero del francese: salterà due partite, prima di esami più specifici. Con la speranza di poterlo vedere presto in campo e non di parlare di un problema più dilungato.
(EX) GIOVANE FUORICLASSE - Esuberanza e protagonismo, come alle cene di squadra, dove viene immortalato a cantare il rap e la trap italiana. "Giovane fuoriclasse" di Capo Plaza è la sua canzone preferita, titolo che riflette uno status ormai risalente a due anni fa. Ora, però, è il momento delle scelte. E l'infortunio di Lafont potrebbe essere un nuovo inizio: l'opportunità, finalmente, di provare a imporsi in maglia gigliata. Anche se le gerarchie sono comunque definite.
PREMESSE - Pantaleo Corvino lo ha portato in Italia due anni fa, quando si è insediato per il suo ciclo-bis a Firenze. Due milioni di euro al Jagiellonia e il portiere più promettente del panorama europeo - eccezion fatta per Donnarumma - sbarcava all'aeroporto di Peretola. La concorrenza era alta, da Tatarusanu a Sportiello, ma nei mesi successivi lo spazio è stato nullo. "Prima di me c'è anche l'autista", e fu così che Paulo Sousa lo mise in un angolo.
PRESENTE - Giunto alla terza stagione in maglia (pardon, in panchina) viola, il suo agente ha provato a piazzarlo ma la società lo ritiene un patrimonio e non è scesa a compromessi, nonostante a inizio estate la partenza sembrasse scontata. L'acquisto del '99 Lafont, infine, ha sancito definitivamente la chiusura di una porta verso una maglia da titolare. Fino a quell'uscita contro l'Udinese.
INSICUREZZA - Sette reti subite in due partite, uno score non invidiabile per Dragowski nella scorsa stagione. E una serie di incertezze che non lasciano dormire sonni tranquilli ai tifosi. Toccherà a lui, adesso, in attesa di capire i tempi di recupero del francese: salterà due partite, prima di esami più specifici. Con la speranza di poterlo vedere presto in campo e non di parlare di un problema più dilungato.
(EX) GIOVANE FUORICLASSE - Esuberanza e protagonismo, come alle cene di squadra, dove viene immortalato a cantare il rap e la trap italiana. "Giovane fuoriclasse" di Capo Plaza è la sua canzone preferita, titolo che riflette uno status ormai risalente a due anni fa. Ora, però, è il momento delle scelte. E l'infortunio di Lafont potrebbe essere un nuovo inizio: l'opportunità, finalmente, di provare a imporsi in maglia gigliata. Anche se le gerarchie sono comunque definite.