Dove può andare De Zerbi? Il Brighton fissa il prezzo
Al termine di questa stagione, Roberto De Zerbi potrebbe essere uno degli allenatori più contesi nel panorama europeo. Il suo contratto col Brighton - che allena dal 18 settembre 2022 - scadrà il 30 giugno 2026 ma l’ottimo lavoro svolto sin qui coi Seagulls (condotti per la prima volta nella loro storia alla qualificazione in una coppa europea e prossimi avversari della Roma negli ottavi di finale di Europa League) ha suscitato l’interesse di diverse formazioni di Premier League, ma anche di alcune squadre fuori dall’Inghilterra che sono alla ricerca di un nuovo allenatore. Diversi rumors hanno accostato il tecnico bresciano alla panchina del Barcellona per il dopo Xavi, mentre in recenti interviste il diretto interessato non ha nascosto il suo profondo legame col Milan - la squadra nella quale è cresciuto da calciatore - che a sua volta appare orientato a non confermare la fiducia a Stefano Pioli.
DE ZERBI STRIZZA L'OCCHIO AL MILAN
NEL MIRINO DELLE BIG - Roberto De Zerbi è rimasto stregato tuttavia da tutto ciò che rappresenta oggi la Premier League e la sua prima opzione, in caso di addio anticipato al Brighton, sarebbe un salto di qualità e dunque l’approdo alla guida di una big. Chelsea, Manchester United e Liverpool sono le tre squadre principalmente indiziate verso un cambio di guida tecnica: le prime due perchè, al netto delle smentite ufficiali, i risultati raccolti in questa stagione da Erik ten Hag e Mauricio Pochettino non soddisfano appieno e a maggio sarà tempo di fare le opportune valutazione, mentre i Reds hanno già comunicato a gennaio che Jurgen Klopp è al passo addio e che si concederà un anno sabbatico dopo la conclusione della sua avventura inglese a giugno.
L'APERTURA - Il Brighton non è intenzionato tuttavia a concedere sconti per il suo allenatore e, come riferiscono diversi organi di stampa d’Oltremania, l’eventuale partenza di De Zerbi avrà un prezzo per chi vorrà puntare su di lui. 12 milioni di sterline, in euro circa 15 milioni, che rappresenta il valore della clausola rescissoria presente nel suo contratto. Sul futuro di De Zerbi si è espresso recentemente l’amministratore delegato Paul Barber: "Non vogliamo perderlo, è un allenatore eccezionale, probabilmente già uno dei migliori al mondo e questo lo renderà attraente. Ma penso che Roberto ami il Brighton, ama il club, le persone, le infrastrutture che abbiamo e c'è la sensazione che il lavoro che sta facendo sia positivo per lui così come per noi. Ma ciò significa comunque che ad un certo punto in futuro potrebbe scegliere di portare quelle competenze di base che ha altrove – lo capiamo”.
DE ZERBI STRIZZA L'OCCHIO AL MILAN
NEL MIRINO DELLE BIG - Roberto De Zerbi è rimasto stregato tuttavia da tutto ciò che rappresenta oggi la Premier League e la sua prima opzione, in caso di addio anticipato al Brighton, sarebbe un salto di qualità e dunque l’approdo alla guida di una big. Chelsea, Manchester United e Liverpool sono le tre squadre principalmente indiziate verso un cambio di guida tecnica: le prime due perchè, al netto delle smentite ufficiali, i risultati raccolti in questa stagione da Erik ten Hag e Mauricio Pochettino non soddisfano appieno e a maggio sarà tempo di fare le opportune valutazione, mentre i Reds hanno già comunicato a gennaio che Jurgen Klopp è al passo addio e che si concederà un anno sabbatico dopo la conclusione della sua avventura inglese a giugno.
L'APERTURA - Il Brighton non è intenzionato tuttavia a concedere sconti per il suo allenatore e, come riferiscono diversi organi di stampa d’Oltremania, l’eventuale partenza di De Zerbi avrà un prezzo per chi vorrà puntare su di lui. 12 milioni di sterline, in euro circa 15 milioni, che rappresenta il valore della clausola rescissoria presente nel suo contratto. Sul futuro di De Zerbi si è espresso recentemente l’amministratore delegato Paul Barber: "Non vogliamo perderlo, è un allenatore eccezionale, probabilmente già uno dei migliori al mondo e questo lo renderà attraente. Ma penso che Roberto ami il Brighton, ama il club, le persone, le infrastrutture che abbiamo e c'è la sensazione che il lavoro che sta facendo sia positivo per lui così come per noi. Ma ciò significa comunque che ad un certo punto in futuro potrebbe scegliere di portare quelle competenze di base che ha altrove – lo capiamo”.
