L'ex medico sociale di Fiorentina, Lazio e Inter, nonché consulente del Cska di Mosca, Marcello Manzuoli, è intervenuto ai microfoni di Radio Toscana. 'Sono felice di aver vinto in tutte le mie esperienze, anche una coppa Uefa con la formazione russa, le mie soddisfazioni in campo medico me le sono tolte - ha dichiarato -. Gilardino? La strategia giusta è valutare attentamente le condizioni del giocatore: se bisogna rischiarlo, meglio non metterlo in campo. Con l'Udinese si è fatto male non perché era a rischio, ma perché nel calcio c'è sempre un fattore di imponderabilità. Se mancassero poche giornate alla fine del campionato, e il suo impiego fosse determinate, si potrebbe anche utilizzarlo. Ma se un giocatore è mezzo e mezzo a livello fisico, e non c'è un obiettivo a breve scadenza, meglio non azzardarlo. Gilardino credo abbia recuperato dal suo infortunio, ma evidentemente gli manca il ritmo partita'.

Il dottor Manzuoli si dice contrario anche al lavoro di sperimentazione fisica sugli atleti svolto dal Milan Lab. 'La prevenzione medica sui giocatori si può fare, ma mai sperimentare sugli atleti, perché non porta a dei risultati. Il Milan è bene che pensi a giocare, perché la ricerca si può fare sui dilettanti e gli amatori, ma in un club professionistico occorre pensare al campo. La cosa principale è che fra medico e allenatore ci sia sintonia, e che si lavori anche con il preparatore. Eto'o l'ho visitato io per l'Anzhi, è stato un onore vero'.