Doria e Peluso per la difesa della Juve
Dietro sono due i nomi caldi: Federico Peluso e Matheus Macedo Doria, per entrambi siamo alla stretta finale. Di prospettiva il secondo, parecchio gradito a Conte l’atalantino. Se non parte Marrone, la Juve non andrà oltre questi due giocatori a livello di mercato invernale. L’azzurro under 21 permette infatti di spostare all’occorrenza Bonucci nel ruolo di Chiellini, garantendo quindi un’alternativa in più a Martin Caceres, oltre a Peluso naturalmente. In pratica, davanti a Buffon potrebbero vedersi varie soluzioni più che affidabili: Barzagli e Caceres (o Peluso) ai lati di Bonucci; oppure, appunto Marrone in mezzo, con Barzagli a destra e Bonucci a sinistra.
Peluso è il jolly mancino in grado di garantire solidità come esterno nella difesa a tre, largo nei cinque di centrocampo e terzino puro in un eventuale 4-3-3. Conte lo conosce bene, Marotta e Paratici sono a un passo dall’accontentare il tecnico salentino. Forse già entro la fine di questa settimana verranno perfezionati i dettagli economici con l’Atalanta: si va verso il prestito oneroso con riscatto obbligatorio a giugno, per un’operazione complessiva da circa cinque milioni. Soldi che la Juve potrebbe recuperare dalla cessione di Ziegler, intenzionato a lasciare subito la Lokomotiv Mosca. Su Peluso c’è pure il Napoli. Tentativo serio, ma a Torino sono convinti che il ragazzo sceglierà la maglia bianconera proprio in virtù degli ottimi rapporti con Conte. (Gazzetta dello Sport)
Domani summit Juve, in pochi giorni l’incontro con l’Atalanta. Marotta chiede il prestito a 1,5 milioni e il riscatto a 3,5. Marino tiene duro, ma Conte vuole il giocatore per l’inizio anno.
Peluso, stretta finale.
Non c’è tempo da perdere. Ispirati, forse, dallo stakanovismo di Conte che riporterà la Juventus sul campo già domani, i vertici bianconeri si preparano ad aggredire il mercato di gennaio con qualche giorno di anticipo. Le idee, d’altronde, sono chiare. Anche se i soldi sono pochi. E quest’ultimo dettaglio non è esattamente secondario per chi vuole comprare. Domani, dunque, la Juventus si riunirà per un secondo summit di mercato dopo quello della scorsa settimana: intorno al tavolo ci saranno l’amministratore delegatoe e direttore generale Beppe Marotta, il direttore sportivo Fabio Paratici, l’allenatore Antonio Conte e il consigliere d’amministrazione Pavel Nedved. Assente giustificato (ma collegato) il presidente Andrea Agnelli.
L’EMERGENZA Il tema più urgente è quello legato al duttile difensore atalantino, di recente anche entrato nel giro della Nazionale, Federico Peluso. Urgente perché Conte - ha già detto nei giorni scorsi e lo ribadirà domani - vorrebbe averlo a disposizione il prima possibile, eventualmente anche il 2 gennaio. Nella testa dell’allenatore c’è la partenza assai impegnativa del 2013 (il 6 la Sampdoria, il 9 il Milan in Coppa Italia, il 13 il Parma), nella quale dovrà fare contemporaneamente a meno di Asamoah (che sarà con il Ghana a preparare la Coppa d’Africa) e Chiellini (infortunato almeno fino a metà marzo): Peluso è un potenziale sostituto sia dell’uno che dell’altro, averlo subito farebbe la differenza.
L’INCONTRO Marotta lo sa. Ma sa anche che la fretta non è la migliore alleata di chi compra, tant’è che il dg dell’Atalanta Pierpaolo Marino sta giocando la più classica delle strategie, ritoccando il prezzo verso l’alto in modo proporzionale alla velocità con la quale vorrebbe chiudere la Juventus. Situazione spinosa, insomma. Tant’è che la notizia di un incontro con l’Atalanta che sarebbe stato fissato già nel pomeriggio di domani (dopo la riunione bianconera) si è diffusa senza, tuttavia, trovare riscontri ufficiali. I SOLDI Insomma, un appuntamento è stato probabilmente fissato, ma le parti non ci tengono a pubblicizzarlo. Certo, se Marotta volesse accontentare Conte e consegnargli Peluso per i primi allenamenti dell’anno solare non avrebbe molte alternative. Considerando che difficilomente si possa concludere l’operazione nel lungo week-end che chiude il 2012, o si incontrano e firmano domani oppure è tutto rimandato al 2 o il 3 di gennaio, con conseguente allungamento dei tempi. Conte freme, Marotta pure. Ma il secondo lo fa pensando al budget che, in linea teorica, non gli permette di scialare granché nel mese di gennaio. Ecco perché, per esempio, si è registrata un rallentamento attendista su Didier Drogba e perché la richiesta di 7,5 milioni per Peluso avanzata dall’Atalanta è stata respinta dai vertici bianconeri.
FATTORE C La Juventus per Peluso è disposta a spendere circa 5 milioni, suddivisi in 1,5 per il prestito oneroso fino a fine stagione e 3,5 di prezzo fissato per il riscatto. La distanza con i bergamaschi è, insomma, consistente, almeno sulla carta. Perché, alla fine, l’Atalanta non ha grande interesse nel trattenere a tutti i costi Peluso (che certamente preme per andarsene alla Juventus) e il prezzo fissato è di quelli che sugli annunci economici viene definito “trattabile”. E se è vero che le trattative richiedono tempo, il fattore C (come Conte) spingerà Marotta a non perderne troppo. Anche perché pure la dirigenza è perfettamente consapevole degli impegni che la Juventus dovrà affrontare dal 6 gennaio fino a marzo e non reputa certo un capriccio l’esigenza espressa dal tecnico di avere Peluso il prima possibile. Un complesso di cose che fa credere agli osservatori di mercato che Peluso alla Juventus ha buone possibilità di essere la prima importante operazione del mercato di gennaio.
L’ALTRA PISTA Sotto traccia e senza trovare riscontri ufficiali, intanto, si continua a vociferare della possibilità Bocchetti. Il difensore centrale italiano dello Zenit San Pietroburgo, già nel mirino bianconero quest’estate, potrebbe rappresentare un’occasione se i russi dovessero concederlo in prestito per i prossimi sei mesi. In estate, poi, Marotta intavolerebbe la trattativa con il club della Gazprom, tenendo in considerazione che Bocchetti ha un contratto in scadenza il 31 dicembre del 2013. I due club, e Andrea D’Amico agente del giocatore, non confermano l’esistenza di questa pista e lo stesso Conte preferirebbe la duttilità di Peluso, dovendo affrontare due emergenze contemporanee come quelle di Chiellini e Asamoah. (Guido Vaciago - Tuttosport)