Doppio Matri non basta:| Genoa rimonta la Juventus
La Juventus è prima in classifica, ma da sola, adesso. E però l'anticipo casalingo dell'8ª giornata contro il Genoa sa di incompiuta. Proprio come la gara di Verona con il Chievo, quella precedente. Non basta la doppietta di un Matri enorme, forse la tessera del mosaico che mancava finora, nell'intarsio bianconero, per regalare i tre punti alla squadra di Conte. Un buon Genoa si guadagna infatti il punticino sfruttando le incertezze della difesa bianconera: quando gioca con due punte la Juve si scopre dietro, viceversa non punge. Rossi e Caracciolo approfittano dei lavori in corso in casa Juve - e non sono quelli dello Juventus Stadium, pure sotto inchiesta - ma quelli tecnici, e regalano a Malesani, prima della gara un po' sotto pressione, la serenità che cercava. La Juve sembra mancare sempre di un centesimo per fare un euro. E ricade nel vecchio difetto di farsi rimontare in casa, e di non essere capace di vincere contro le cosiddette piccole. Nonostante questo l'andamento lento della serie A per adesso la premia: è davanti a tutti, uno scalino sopra l'Udinese.
MATRI PARTE FORTE — La Juventus parte con la voglia giusta. Con la faccia cattiva, e le gambe che girano a mille. Sarà l'entusiasmo dello Juventus Stedium, stracolmo, o la consapevolezza che la vittoria significherebbe una prova di fuga, al vertice della classifica. Insomma, la partita Conte l'ha preparata bene. A sinistra, alto, c'è Estigarribia, impreciso, talvolta, ma sempre nel vivo del gioco. E soprattutto, nel ritrovato 4-2-4 (in pratica un 4-4-2 con esterni con caratteristiche offensive), davanti a far compagnia a un Vucinic in versione svogliata, c'è Alessandro Matri. Che ritrova una maglia da titolare. E subito il gol. Con un bel riflesso, di sinistro, deviando un tiro dalla distanza di Marchisio. Rete da centravanti puro. Di posizione, di rapina. Fate voi. Gol che alla Juve se non li fa lui, non li segna nessun altro.
REAZIONE GENOA — La partita sembra indirizzata nei binari auspicati dalla Juve. Avanti, e con il Genoa costretto a fare la partita, nonostante Palacio sia costratto a giostrare da centravanti improvvisato, ma che ora non può più ripartire in contropiede. E invece la Juve avverte un calo di tensione. E quando il furore agonistico viene meno, emergono i limiti individuali e di squadra. Il Genoa capisce che si può ancora raddrizzare, 'sta partita, e lo fa in bello stile. Merkel, davvero interessante, si inventa un cross invitante dalla sinistra per Rossi, che prende il tempo a Chiellini e di testa trafigge Storari, sostituto di giornata dell'infortunato Buffon. Quando Veloso regala un assist involontario a Vucinic il montenegrino - in vena di fair play - gli restituisce il favore, calciando su Frey con la porta davanti. All'intervallo è dunque 1-1. Juve ancora incompiuta, Genoa convincente.
SUPER MATRI — La Juve riparte forte. Il terminale delle azioni è smpre lui, Matri. Pericoloso di testa e di piede. Tocca pochi palloni, ma è l'unico che dà profondità, e che tira in porta, dei suoi. La gara è avvincente. Perchè la coperta della Juve è sempre troppo corta: se gioca con due punte soffre in mezzo, se gioca con una punta, specie se di manovra come Vucinic, non punge. Dunque gli spazi, stavolta, si aprono da una parte e dall'altra. Merkel, scuola Milan, fa paura due volte alla Vecchia Signora: un suo tacco sfiora il palo, una sua capocciata colpisce la traversa. La Juve replica con un colpo di testa largo di Chiellini, ma la rete porta ancora la firma del migliore in campo, Matri. Che sfrutta una finta da geniaccio di Pirlo, e con due tocchi fa secco Frey: controllo di sinistro e destro secco: 2-1 Juve.
PARI CARACCIOLO — A questa Juve ancora da lavori in corso non basta neppure questo secondo vantaggio. Conte annusa l'aria e inserisce Pazienza per Estigarribia: meglio coprirsi. Non basterà, perchè due dei cambi di Malesani confezionano il 2-2: Kucka salta di testa, Caracciolo infila il pari. E nel recupero un ottimo Genoa sfiora addirittura il colpaccio con Jorquera e proprio Caracciolo. Forse sarebbe stato troppo.