Milano all'imbrunire. A qualcuno era già successo in passato di sognare. Era un altro Chievo. Era un'altra Inter. Probabilmente meno arrabbiata di quella che i ragazzi di Stefano Pioli troveranno questa sera. I nerazzurri in una settimana hanno, infatti, subito due pesanti batoste. Distrutti in campionato dal Milan, sepolti dallo Schalke in Champions. Sbagliare ancora sembra proibito. E i campioni di Leonardo questa sera dovrebbero scendere in campo con lo sguardo feroce. Difficile pensare alla... tripletta, no?
TUTTO PREVISTO. "Non abbiamo paura, sappiamo tutto". Pioli ha verificato lo stato di salute del suo gruppo, accantonando inutili timori reverenziali. Sanno già tutto i ragazzi del presidente Campedelli. Pioli va a memoria. "Cercheranno di partire forte, per cancellare le ultime due delusioni. L'Inter resta pur sempre una grande squadra. E sbagliare ancora diventa proibito. Noi, però, non andremo certo in campo con il ruolo della vittima sacrificale. Ce la giochiamo. Come abbiamo sempre fatto fin qui. Come abbiamo sempre cercato di fare contro le grandi".
DOLCE RICORDO. E non serve tornare troppo indietro nel tempo per recuperare un ricordo felice di questa sfida. All'andata al Bentegodi il Chievo di Pioli affondò la malconcia Inter di Rafa Benitez, con lo spagnolo arrivato a Verona con un piede già all'Inferno. "Sarebbe bello ripetersi - ammette Pioli -. Ma per fare punti contro l'Inter sarà fondamentale ripetere la stessa gara dell'andata. Conta soprattutto l'atteggiamento. Ma anche la capacità di dare intensità alla nostra azione. Dobbiamo correre il doppio di loro. Non possiamo concedere spazio. Non dobbiamo lasciarci andare a nessun tipo di sbandamento. Gente come Eto'o, Pazzini, Sneijder, Pandev non ti perdona. Ma proprio la gara dell'andata ha insegnato che il Chievo è squadra che può regalarsi grandi imprese". DUE SOLI DUBBI. La squadra che scenderà in campo contro l'Inter è pressoché fatta. Salvo ripensamenti del tecnico o defezioni dell'ultima ora. Gli unici ballottaggi sono in difesa, dove Pioli dovrà scegliere uno tra Mandelli e Cesar per il ruolo di centrale difensivo e pescare tra Mantovani e Jokic l'uomo giusto per la copertura della fascia mancina. "Per tutto il resto - ha ammesso lo stesso allenatore gialloblu - non sono previste particolari novità. Sappiamo di dover fare a meno di Guana, Frey, Luciano e Morero. Tutti sono carichi, e la voglia è senz'altro quella di regalarsi una grande partita a Milano. Muovere la classifica contro i Campioni d'Italia ci permetterebbe di avvicinarci ancora di più alla soglia salvezza. Sappiamo che non sarà facile, ma non esistono missioni impossibili". ULTIME RIFLESSIONI. Manca poco, ma il lavoro è da completare. "Anche perché - conclude l'allenatore - chi sta dietro e insegue ancora la speranza della salvezza non ha certo intenzione di mollare la presa. Mi sembra che i giochi siano tutt'altro che fatti, servono altri punti e altre verifiche" Gli esami non finiscono mai.