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    Invasore di campo colpito, steward sotto accusa. La categoria: 'Senza tutele e contratto, per 37 euro a partita'

    Invasore di campo colpito, steward sotto accusa. La categoria: 'Senza tutele e contratto, per 37 euro a partita'

    Le immagini degli steward​ che si sono scagliati contro l’invasore di campo, durante il derby Inter-Milan, hanno fatto il giro del mondo. Un placcaggio in vero stile rugby: quattro contro uno. Poi è arrivato un quinto, a inseguimento già terminato, che invece di mandare l’invasore fuori ha deciso di prendere parte al 'gioco' e punire ripetutamente con dei pugni alla schiena il malcapitato. Solo l’intervento di Theo Hernández li ha convinti a lasciarlo andare.

    SUI SOCIAL - Le tv hanno deciso di non mostrare l'accaduto, ma tanti occhi dei tifosi allo stadio e centinaia di smartphone hanno ripreso e pubblicato la scena sui social, rendendola virale in tutto il mondo.

    LA DENUNCIA –  L'Associazione nazionale delegati alla sicurezza, che rappresenta circa trentamila steward e delegati alla gestione degli eventi sportivi in Italia, si è schierato dalla parte della vittima denunciando “ogni episodio di violenza, soprattutto gratuito e immotivato”, aprendo però una riflessione profonda sul ruolo dello steward. E quindi sui temi quali: le paghe inadeguate e le situazioni rischiose che spesso li rendono a loro volta vittime di episodi di violenza. Insomma, “una categoria di lavoratori che ancora oggi, dopo quasi 15 anni, è praticamente invisibile: senza contratto collettivo, senza inquadramento né tutela, con una retribuzione difficilmente all’altezza, nonostante turni di lavoro fuori misura e con tutte le difficoltà che l’attuale crisi sanitaria e sociale comporta”, ha lamentato l’associazione.

    APPELLO - “È necessario professionalizzare la figura, allargando la possibilità di esercitare anche negli spettacoli e in qualunque evento preveda la presenza di pubblico, così da permettere agli operatori di mantenere la propria famiglia col proprio lavoro. Siamo certi che un contratto collettivo a tutela del lavoratore e una formazione uniforme con un test riconosciuto a livello nazionale potrebbero aumentare la qualità e professionalità”.
     
    PAROLA AL VETERANO – Secondo la testimonianza di Federico Rocco, 55 anni, steward di massimo grado (coordinatore) allo stadio Olimpico nelle gare della Roma 'esiste un monopolio della società Manpower che ci fa lavorare con un contratto di lavoro somministrato a tempo determinato. - ha dichiarato al Corriere dello Sport - Un contratto che dovrebbe essere pagato a ore e dove c'è scritto che lavoriamo 6 ore a settimana, ma per un tacito accordo uno steward semplice percepisce in media 37,50 euro a partita, un capo unità 47,50 euro e un coordinatore 57,50 euro a partita. Non c'è trasparenza. Avremmo bisogno di un contratto che tenga conto dell'unicità del servizio: bisogna conoscere gli impianti, la psicologia della folla, saper parlare con le persone”.
     
    E I CLUB? - “Se ne lavano le mani - aggiunge Rocco - non vogliono responsabilità. Purtroppo non c'è abbastanza formazione. Saranno almeno 4 anni che io non partecipo a un corso perché non ne organizzano. E le regole cambiano in continuazione”.
     

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