Dopo il Milan:| L’ira del Genoa
Maniman i rigori te li danno. Non ieri contro il Milan , per due mani e uno spintone a Granqvist, senza andare a quello a Bertolacci e all’altra cintura allo svedese. Il ds Rino Foschi dopo la gara dell’Olimpico aveva cercato di richiamare l’attenzione con forza: «Ci stanno massacrando». Dopo il Milan rincara, furente: «L’arbitro di domenica a Roma è stato premiato, mandato a fare Lazio-Fiorentina: allucinante. Ci sono stati errori troppo evidenti, siamo troppo penalizzati. Non possiamo far altro che star zitti, se parliamo ci prendono per dilettanti allo sbaraglio. Ma ci si stanca, siamo a fare da comparse a chi deve fare risultato... Siamo tutti professionisti, serve rispetto. Per il Genoa sono state tre gare incredibili: Palermo, Roma, adesso col Milan c’erano tre rigori per noi. Con chi dobbiamo parlare? Con il presidente del Coni? Con il presidente della Repubblica? E il designatore Braschi non risponde, non ci riceve. Magari riceve gli altri». Maniman. «Lo dico a caratteri cubitali: è una vergogna».
Rigore non concesso su Rossi al Barbera. I tanti, troppi episodi di Roma. Il non c’è due senza tre, col Diavolo. È quel che dice anche Davide Ballardini a proposito dei penalty non assegnati ieri, quando gli vengono mostrate le immagini del tocco di braccio di Niang: «Non c’è due senza tre». Aveva già rivisto il tocco di braccio di Zapata («La palla andava talmente lentamente…») e la spinta di Niang su Granqvist (sembra accentuato il volo dello svedese, ma è anche perché è “catapulato” su Mexes): «Sono due rigori, basta». S’aggiunge il terzo. Su cui Allegri glissa (mentre i rossoneri lamentano le “durezze” di Portanova e altri): «Fallo di Niang? Non so se rigore o no. Il Genoa ci ha messo in difficoltà, è in forma. Non penso che avrà problemi a salvarsi». Riconoscimento, che però non toglie le preoccupazioni rossoblù per i danni delle ultime giornate.
Ancora Ballardini: «Se la legge è uguale per tutti? Succede che in questo periodo ci siano decisioni che non sono felici. Dispiace, ma cosa possiamo fare noi? Niente. Allenarci con serietà, determinazione, anche con un pizzico di rabbia. Perché sono due partite che facciamo bene. Errore anche Palermo, è vero, ma ripensarci non porta a nulla. Dobbiamo concentrarci sul lavoro, con la consapevolezza che abbiamo qualità per fare molto bene e raggiungere il nostro obiettivo. Non credo serva piangersi addosso. Gli arbitri ci sta che facciano bene o meno bene, ma sono in buona fede. La cosa nasce e muore lì. Ho sempre detto che mi piacerebbe, ma sono le società importanti che non lo vogliono, che venisse uno scozzese ad arbitrare Genoa-Milan o Siena-Napoli. O un irlandese, un tedesco. Noi abbiamo gli arbitri più bravi, quando sono all’estero. Qui devono giustificare decisioni, chiamano giocatori per nome, succedono altre cose. Allora uno svizzero… No, troppo vicino. Uno svedese, un norvegese che viene qua, arbitra e se ne va… Parliamo della partita?».
Maniman. «I ragazzi hanno dato il massimo, contro un Milan in salute. La situazione era difficile, lo è anche ora, magari leggermente meno. Dovremo giocarcela fino alla fine, ma con la consapevolezza di avere le capacità». Nonostante tutto. Jankovic e Cassani: «Siamo stati danneggiati, ma non c’è malafede». E Bovo: «Il rigore dato alla Roma grida ancora vendetta».