Getty Images

Dopo Conte, è sfida Ranieri-Mazzarri
Quindi, sempre seguendo la logica, il presidente federale Tavecchio dovrebbe essere già due passi avanti nella scelta del nuovo commissario tecnico. Invece pare non sia così. A novembre la Figc torna alle urne, il numero uno è in piena campagna elettorale e sulla scelta del ct non vorrebbe schiacciare i piedi a nessuno. Nel suo stile, sgraziato ed estroso, amerebbe molto accontentate il maggior numero di elettori possibili: dalla Lega di serie A a scendere. Già i rapporti con il presidente del Coni, Giovanni Malagò, non sono idilliaci. Il comitato olimpico assicura piena autonomia nelle elezioni delle varie federazione, ma la tensione resta. Ultima divergenza? La presidenza Fifa. Ufficialmente Tavecchio ha appoggiato e votato il vincitore, l'italo-svizzero Gianni Infantino. Mentre Malagò faceva apertamente campagna elettorale per lo sconfitto, il principe Alì, confidando in un appoggio per la candidatura olimpica di Roma 2024.
Alt, torniamo al toto-ct. La situazione è assai fluida. Walter Mazzarri sembra un passo avanti. A giugno scade il suo contratto con l'Inter, 3,5 milioni a stagione. Conte in azzurro ne percepisce 5, con il sostegno dello sponsor tecnico. Dall'esonero a oggi l'ex tecnico interista si è mosso molto, ha soggiornato a Manchester, ha studiato l'inglese, ha osservato il lavoro di molti colleghi della Premier, ha rifiutato diverse offerte, dai cinesi del Beijing Guoan (che poi hanno ripiegato su Zaccheroni) allo Swansea (che alla fine ha preso Guidolin). C'è dell'altro: circa due mesi fa, Claudio Lotito accarezzò la malsana idea di esonerare Stefano Pioli. Allora il presidente della Lazio aveva in testa un solo sostituto: Mazzarri. Poi capì che l'allenatore stipendiato dall'Inter non avrebbe abbassato il proprio ingaggio. “Vali per quel che ti pagano”, sostiene l'ex interista e a modo suo ha ragione. Anche per questo Lotito non ha mai esonerato Pioli (comunque scelta azzeccata) e ufficialmente neppure si è messo a trattare con Mazzarri. “Lui, per la Lazio, è una Ferrari, non si può fare”, ha confidato il presidente. Ma, si sa, Lotito in Figc conta almeno quanto il presidente Tavecchio. Una Ferrari con l'Italia sarebbe un buon binomio. Sull'ingaggio si può trattare, non troppo. E poi Mazzarri ha fatto la gavetta, è un buon biglietto da visita per i dirigenti di B, Lega Pro e via discorrendo. Ancora: ha allenato due grandi (Napoli e Inter), ha un caratteraccio, ma alla fine non gli mancano illustri estimatori, come lo juvetino Beppe Marotta. E i suoi sistemi di gioco non si discostano da quelli di Conte. Tutti elementi che, nella testa di Tavecchio, sembrano anche ottime carte da giocare in campagna elettorale. Walter c'è, ma la situazione è fluida. Altri due nomi sono in corsa da settimane, però ora sembrano prendere altre strade. Allegri è vicinissmo al rinnovo con la Juve. Mancini è in un momento di grande difficoltà.
Via dunque con un nuovo ingresso. Claudio Ranieri, l'uomo dei sogni, quella capace di far dire che il Leicester è un miracolo. No, è solo una gran squadre, che gioca e corre e per questo è in testa alla Premier. Ranieri avanza, con forza. Domenica sera, ultimo sondaggio della Domenica Sportiva, circa 1000 votanti, tendenza comunque netta. Chi vorreste in Nazionale per il dopo Conte? Risposte: Ranieri 47%; Allegri 24; Mazzarri 16: Mancini 13. “Penso solo al Leicester, ma grazie, mi fa molto piacere”. Piacere condiviso. A conti fatti sarebbe una grande idea.