Donnarumma sbaglia ancora, Maignan si prende anche la Francia: i volti opposti di passato e futuro del Milan
ALTRO ERRORE - Prosegue il periodo no per Donnarumma, che tra club e Nazionale continua a collezionare delusioni a livello di squadra. L'eliminazione dalla Champions League con il PSG è stato un duro colpo, anche perché nel tracollo del Bernabeu c'è stato proprio lo zampino di Gigio: quel pasticcio tra i piedi che ha portato al pareggio di Benzema e lanciato la rimonta del Real Madrid è stato un errore grave, che la stampa francese non ha mancato di sottolineare e collegare alla poca serenità dovuta all'alternanza con Keylor Navas. Dal club alla Nazionale e alla dolorosa notte di Palermo, che ha portato l'Italia a non qualificarsi per il secondo Mondiale consecutivo. Qualcuno ha accusato Donnarumma di non aver compiuto La Parata sul tiro di Trajkovski, ma è estremamente complicato ritenere un errore vero e proprio quello contro la Macedonia del Nord. E soprattutto inserirlo tra le cause della disfatta. A Konya, però, è andata in scena una fiera degli orrori: il clamoroso errore sul gol di Under (pallone sotto le gambe), l'ancor più goffo rinvio sulla testa di Unal e l'incerta uscita sul gol di Dursun. Tanti, troppi scivoloni solo in parte compensati da parate degne del portiere che nove mesi fa veniva nominato miglior giocatori degli Europei.
NUOVO ROI - Per un Donnarumma che soffre, c'è un Maignan che invece si gode il suo momento d'oro. Perché dopo essersi preso il Milan, sta arrivando anche la consacrazione con la Francia. Contro il Sudafrica è arrivata la prima da titolare per l'ex Lille, portata a casa a rete inviolata. Certo si trattava di un'amichevole di difficoltà non estrema, più utile per gonfiare i numeri di Kylian Mbappé (doppietta, 26 gol in Nazionale) e Olivier Giroud (ora a 48 marcature, -3 da Thierry Henry), ma è stato un primo passo verso un cambio della guardia già scritto. Maignan è l'erede designato di Hugo Lloris tra i pali, ma se potesse soffiargli il posto già in vista del Mondiale? Da diversi mesi in Francia si discute proprio di questo, perché il portiere rossonero convince Deschamps e la critica, che non vede come al suo rendimento non faccia seguito una promozione immediata a titolare. Dubbi che il ct avrà tempo di sciogliere nei prossimi mesi, intanto la candidatura di Maignan è forte e chiara.