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Donnarumma, ecco come il rinnovo ha 'normalizzato' un portiere speciale
'NORMALIZZATO' - Sia chiaro: dire che il classe '99 sia il colpevole dei tanti gol incassati (19 tra campionato ed Europa League) non sarebbe corretto, visto che di responsabilità oggettiva o errore si può parlare probabilmente solo per il raddoppio di Florenzi in Roma-Milan (il tiro di Nainggolan viene respinto centrale, facile per l'esterno giallorosso ribadire in rete): palloni all'angolino e imprecisioni della difesa, come in occasione delle due perle di Higuain per un portiere normale c'è poco da fare. Donnarumma però non è un portiere normale, non lo è più dalla scorsa stagione e dalle prodezze che hanno attirato tutte le big: ancora negli occhi dei tifosi il prodigioso intervento su Khedira nel 2016, quelli su Higuain in Supercoppa (dove para anche un rigore a Dybala), o le parate su Maccarone e il Papu Gomez. Tante giocate straordinarie e decisive ai fini del risultato, statistiche che vanno in totale contrasto con quelle attuali: andata e ritorno contro il Craiova nei preliminari di Europa League, una buona uscita su Bastos e la deviazione sulla traversa contro il Craiova, per il resto ha parato 'solo' quello che era umanamente possibile. Da lui il Milan e i tifosi però si aspettano di più, si aspettano quei cosiddetti 'miracoli' non richiesti ma che i grandi portieri sanno tirare fuori al momento giusto, si veda l'uscita di Buffon su Kalinic per salvare il momentaneo 0-1 della Juve a San Siro.
PRESSIONI - Non solo le giocate a cui ha abituato, ad aumentare le aspettative su Gigio ci hanno pensato anche un'estate bollente e il rinnovo faraonico al termine di una lunga e turbolenta trattativa tra il suo procuratore Mino Raiola e il duo Fassone-Mirabelli. Sei milioni di euro netti a stagione per Donnarumma, stipendio che a soli 18 anni lo ha reso già grande a tutti gli effetti: secondo più pagato in rosa dopo Bonucci, quarto in Serie A dietro anche a Dybala e Higuain (parimerito con Douglas Costa), inevitabilmente la pressione è aumentata e con sè sono mutati anche i giudizi da parte di tifosi e addetti ai lavori; non sul suo potenziale ovviamente, ma sulle sue prestazioni da portiere, appunto, normale. A Montella in questo avvio di stagione è mancato anche quel top player che con tecnica, esplosività e un pizzico di spregiudicatezza e fortuna toglieva spesso e volentieri le castagne dal fuoco mascherando anche i limiti di una difesa non sempre impeccabile. Ora il Milan spera, anzi, si aspetta un bis: Donnarumma è diventato grande, ai rossoneri servono i suoi colpi migliori per poter tornare in alto e scongiurare il pericolo di una cessione al termine della stagione, ipotesi alla quale Fassone non ha mai chiuso del tutto.
@Albri_Fede90