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    Donnarumma non sarà più il titolare al PSG: sfiduciato da Luis Enrique, incognita futuro

    Donnarumma non sarà più il titolare al PSG: sfiduciato da Luis Enrique, incognita futuro

    • Gabriele Stragapede
    L’Italia di Luciano Spalletti si prepara all’ultima amichevole pre-Europei, da disputare contro la Bosnia al Castellani di Empoli, prima di viaggiare per la Germania e provare a difendere il titolo continentale conquistato solo 3 anni fa a Wembley contro l’Inghilterra. A difendere i pali della Nazionale azzurra, contro la compagine guidata da Edin Dzeko, ci sarà Gianluigi Donnarumma, inamovibile titolare per Spalletti e grande protagonista della cavalcata trionfale degli Azzurri negli scorsi Europei. Nessun dubbio per il CT, pronto ad affidare all’ex Milan le chiavi della porta azzurra, che confida nelle potenzialità del proprio numero uno. Un discorso che, tuttavia, va in netta contrapposizione con le voci che circolano dalla Francia, in particolar modo da L’Equipé, che affermano come il PSG sia pronto a ridiscutere la gerarchia della formazione di Luis Enrique.

    NESSUN NUMERO 1 – Come viene confermato dalle fonti transalpine, infatti, il club parigino ha deciso che non ci sarà una gerarchia chiaramente prestabilita per il ruolo di numero uno all'inizio della prossima stagione. È questo il chiaro e limpido messaggio che la direzione sportiva del club della capitale ha recapitato allo stesso Donnarumma, a Matveï Safonov e ad Arnau Tenas, prima che i tre giocatori interessati raggiungessero le loro nazionali o cominciassero il proprio periodo di riposo. Un’indiscrezione che va in netta contrapposizione con le idee del CT Spalletti e con la considerazione di cui gode in Italia l’ex Milan, visto che anche colui che è da sempre considerato il più forte di tutti i tempi, come Gigi Buffon, ha speso parole al miele per il giocatore dei parigini: "In questo momento è il più forte al mondo, faccio fatica a trovare qualcuno meglio di lui. Ci sono momenti in cui si fa meglio e altri peggio, ma lui lo metto davanti a Courtois, Neuer e Ter Stegen". Evidentemente, però, non è dello stesso avviso l’allenatore del PSG Luis Enrique, mandante del messaggio fatto arrivare dalla società per Donnarumma. Ma, d’altronde, il rapporto tra le parti è tutt’altro che idilliaco e nasce da un’incompatibilità tecnico-tattica che parte da lontano.

    I MOTIVI - All’apice di queste insistenti voci che portano verso un ridimensionamento di Donnarumma nel proprio club, c’è un rapporto mai del tutto decollato tra Luis Enrique e lo stesso numero uno della Nazionale Azzurra. Alla base, infatti, c’è un’incompatibilità tecnico-tattica messa in evidenza dalla stagione dell’ex Milan – seppur sia stato votato come miglior estremo difensore di tutta la Ligue 1 nelle ultime due stagioni -. È noto, da anni, lo stile di gioco adottato in carriera dall’allenatore asturiano: veloce, verticale e dettato al dominio del possesso palla e delle trame di gioco sul rettangolo verde di gioco. Una filosofia che non combacia con le capacità di Donnarumma nel gioco palla a terra. È altrettanto noto, infatti, come Gigio non riesca ad eccellere in questa caratteristica, fondamentale per Luis Enrique. In parole povere, non c’è fiducia nel gioco di Donnarumma. Anche l’inserimento di una nuova figura nello staff dei preparatori degli estremi difensori come Borja Alvarez non è riuscito a trasmettere l’idea di gioco dell’ex tecnico del Barcellona. Il quadro è ben delineato e viene confermato anche dalla visione societaria e dalle immediate scelte di mercato del PSG.

    IL MERCATO CONFERMA – Non è un caso, infatti, che già dalla scorsa estate, Luis Enrique abbia imposto le proprie scelte per il fascicolo, facendo acquistare ai parigini un estremo difensore che si addice perfettamente allo stile del gioco dell’allenatore ex Roma. Il 30 luglio 2023, il PSG optò per l’arrivo, a parametro zero, di Arnau Tenas, 23 enne portiere prelevato dalla cantera del Barcellona. Al di là delle potenzialità dello spagnolo, a pesare sulla scelta dei parigini è stata proprio la richiesta di Luis Enrique di aver a disposizione un ragazzo giovane e che abbia già sperimentato e vissuto sulla propria pelle la filosofia di calcio del tecnico iberico. E quale miglior decisione se non quella di soffiare un talento ai blaugrana, miglior vivaio di Spagna e perfetto per lo stile di gioco di Luis Enrique? Ma anche in queste settimane, sono arrivate ulteriori conferme dei pensieri dell'asturiano su Donnarumma: l’arrivo del 25enne russo Matvey Safonov, capitano della formazione russa e appena trasferitosi dall'FK Krasnodar per una cifra pari a 20 milioni di euro. Il russo sposa alla perfezione l’idea di calcio di Luis Enrique: ottime qualità tra i pali e fiducia nei propri mezzi palla a terra. Diventa chiaro come, per Donnarumma, l’essere affiancato da due portieri ugualmente giovani e talentuosi, ma che spiccano per una miglior capacità di gioco con la palla tra i piedi, sia sinonimo di una non completa fiducia da parte del PSG.

    IL FUTURO – Ecco, dunque, che il futuro di Donnarumma possa prevedere l’ipotesi di un addio ai parigini. L’ex Milan non è più incedibile e anche i discorsi riguardanti il prolungamento del contratto – in scadenza fra 2 anni, il 30 giugno 2026 – diventano non così solidi come qualche mese fa. Tante le critiche piovute sul giocatore, frequenti gli episodi (dalla serata di Barcellona sino ad arrivare alle sfide contro Le Havre e Lione in Francia) di sfogo di Luis Enrique nei suoi confronti. E se il PSG, sino a poco tempo fa, considerava Donnarumma un pilastro del presente e del futuro, con tanto di incontro stabilito con l’agente Enzo Raiola per discutere il rinnovo del contratto, ecco che ora lo scenario può cambiare. La mancanza di fiducia di allenatore e società possono spingere Gigio verso nuovi lidi. Chiaro che servirà un’offerta da capogiro per ogni possibile club interessato, dato il lauto ingaggio percepito da 12 milioni di euro netti a stagione, ma l’eventualità che la sua estate diventi movimentata è ora maggiormente realistica. Donnarumma vuole essere il numero uno e in giro per l’Europa più di qualche top club può bussare alla porta di Al-Khelaifi. Se non c’è gerarchia, se non c’è la certezza di essere il titolare, ecco l’ex Milan può decidere di cambiare aria. Intanto ci sono gli Europei, pensiero primario a stretto giro di posta. Una volta terminata la competizione in Germania, ci sarà tempo il futuro e tutte le opzioni sul tavolo. Donnarumma-PSG, un amore destinato a finire? L’estate e il campo daranno i loro giudizi.

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