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    Donnarumma come Ibra, Icardi e Buffon: il PSG conviene solo per soldi, si pentirà di aver lasciato il Milan

    Donnarumma come Ibra, Icardi e Buffon: il PSG conviene solo per soldi, si pentirà di aver lasciato il Milan

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Lo chiameranno Gigiò, con l’accento sulla “o”, e prenderà un sacco di soldi. Queste sono le uniche certezze nel futuro francese di Gigio Donnarumma, l’ormai ex portiere del Milan che ha fatto il “gran rifiuto”, declinando l’offerta rossonera al rialzo di 8 milioni per stagione, 2 più dell’ultimo contratto in scadenza il prossimo 30 giugno. Fino a quella data, infatti, Donnarumma appartiene ancora al Milan e prima di passare al Psg difenderà la porta della nazionale di Mancini, che domani sera a Roma aprirà l’Europeo affrontando la Turchia.

    Proprio questo è il primo di tanti rischi che corre Donnarumma nella sua nuova carriera lontano da Milano e dall’Italia. Nessuno glielo augura, ovviamente, ma se nelle prossime partite il portiere azzurro sbagliasse un intervento decisivo, come capitò a Zenga nella semifinale mondiale del 1990 contro l’Argentina, non soltanto i suoi vecchi tifosi milanisti, ma anche i suoi nuovi tifosi parigini troverebbero il modo per accusarlo, sminuendo le sue qualità. Mai come stavolta, infatti, Donnarumma sarà un osservato speciale e siccome la tranquillità non è un optional sarà difficile per lui mantenere i nervi saldi dopo queste settimane piene di tensione. Nella speranza che lui e i suoi compagni riescano a sollevare quel trofeo che abbiamo vinto soltanto una volta, nel 1968, bisogna poi vedere come si svilupperà la nuova carriera di Donnarumma.

    E qui incominceranno i rischi più grossi. Al di là dei soldi, che evidentemente per lui, la sua famiglia, e il suo procuratore, sono al primo posto, c’è anche una carriera da non sottovalutare. E allora è lecito chiedersi che cosa guadagnerà Donnarumma a livello sportivo, passando dal Milan, che è pur sempre il Milan e anche grazie a lui è tornato in Champions, al Psg in un club e in un campionato sicuramente con minor fascino e prestigio del Real Madrid, del Liverpool e quindi della Liga e della Premier.

    Certo, Donnarumma potrà vincere uno o più titoli di campione di Francia, ma un trionfo in Champions sembra ancora lontano se nemmeno con Mbappè e Neymar il Psg è riuscito a ottenerlo. E poi c’è un altro rischio, a livello individuale, perché il Psg a fine aprile ha rinnovato il contratto a Keylor Navas fino al 2024 e il portiere costaricano, che la Champions l’ha già vinta con il Real Madrid, non si farà volentieri da parte per cedere il posto al nuovo acquisto, anche se va per i 35 anni (13 più di Donnarumma) che compirà il prossimo 15 dicembre. Già si parla di staffetta tra i due, se non addirittura di un clamoroso prestito di Donnarumma chissà dove, anche se Mourinho lo vorrebbe alla Roma.

    Il turnover tra portieri, che ha avuto successo soltanto con Ancelotti a Madrid quando Diego Lopez giocava in campionato e Casillas in Champions, non sarebbe il massimo per Donnarumma che in questo caso, a proposito di rischi, potrebbe rischiare anche il posto in Nazionale. E infine non bisogna sottovalutare il fatto che Parigi e il Psg attraggono tutti all’inizio, non soltanto per motivi economici, ma poi chi arriva in Francia riparte presto e volentieri, sempre senza Champions. E’ successo a Ibrahimovic, a Buffon, a Thiago Silva e sta per succedere anche a Icardi. E allora, caro Gigio, anzi Gigiò, va bene che i milioni sono importanti, ma tra qualche anno, o forse tra qualche mese, potrebbe pentirsi di avere lasciato il Milan.

    Proprio come già capitato a Ibrahimovic, che però era stato ceduto contro la sua volontà, o al suo collega di ruolo Buffon, che aveva preferito il Psg alla Juventus ma poi è tornato indietro in fretta. Perché al portafoglio si comanda, al cuore no.

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