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Donnarumma come Ibra, Icardi e Buffon: il PSG conviene solo per soldi, si pentirà di aver lasciato il Milan
Proprio questo è il primo di tanti rischi che corre Donnarumma nella sua nuova carriera lontano da Milano e dall’Italia. Nessuno glielo augura, ovviamente, ma se nelle prossime partite il portiere azzurro sbagliasse un intervento decisivo, come capitò a Zenga nella semifinale mondiale del 1990 contro l’Argentina, non soltanto i suoi vecchi tifosi milanisti, ma anche i suoi nuovi tifosi parigini troverebbero il modo per accusarlo, sminuendo le sue qualità. Mai come stavolta, infatti, Donnarumma sarà un osservato speciale e siccome la tranquillità non è un optional sarà difficile per lui mantenere i nervi saldi dopo queste settimane piene di tensione. Nella speranza che lui e i suoi compagni riescano a sollevare quel trofeo che abbiamo vinto soltanto una volta, nel 1968, bisogna poi vedere come si svilupperà la nuova carriera di Donnarumma.
E qui incominceranno i rischi più grossi. Al di là dei soldi, che evidentemente per lui, la sua famiglia, e il suo procuratore, sono al primo posto, c’è anche una carriera da non sottovalutare. E allora è lecito chiedersi che cosa guadagnerà Donnarumma a livello sportivo, passando dal Milan, che è pur sempre il Milan e anche grazie a lui è tornato in Champions, al Psg in un club e in un campionato sicuramente con minor fascino e prestigio del Real Madrid, del Liverpool e quindi della Liga e della Premier.
Certo, Donnarumma potrà vincere uno o più titoli di campione di Francia, ma un trionfo in Champions sembra ancora lontano se nemmeno con Mbappè e Neymar il Psg è riuscito a ottenerlo. E poi c’è un altro rischio, a livello individuale, perché il Psg a fine aprile ha rinnovato il contratto a Keylor Navas fino al 2024 e il portiere costaricano, che la Champions l’ha già vinta con il Real Madrid, non si farà volentieri da parte per cedere il posto al nuovo acquisto, anche se va per i 35 anni (13 più di Donnarumma) che compirà il prossimo 15 dicembre. Già si parla di staffetta tra i due, se non addirittura di un clamoroso prestito di Donnarumma chissà dove, anche se Mourinho lo vorrebbe alla Roma.
Il turnover tra portieri, che ha avuto successo soltanto con Ancelotti a Madrid quando Diego Lopez giocava in campionato e Casillas in Champions, non sarebbe il massimo per Donnarumma che in questo caso, a proposito di rischi, potrebbe rischiare anche il posto in Nazionale. E infine non bisogna sottovalutare il fatto che Parigi e il Psg attraggono tutti all’inizio, non soltanto per motivi economici, ma poi chi arriva in Francia riparte presto e volentieri, sempre senza Champions. E’ successo a Ibrahimovic, a Buffon, a Thiago Silva e sta per succedere anche a Icardi. E allora, caro Gigio, anzi Gigiò, va bene che i milioni sono importanti, ma tra qualche anno, o forse tra qualche mese, potrebbe pentirsi di avere lasciato il Milan.
Proprio come già capitato a Ibrahimovic, che però era stato ceduto contro la sua volontà, o al suo collega di ruolo Buffon, che aveva preferito il Psg alla Juventus ma poi è tornato indietro in fretta. Perché al portafoglio si comanda, al cuore no.