Doni-Roma, è guerra!
«Ho regalato un ginocchio alla Roma, ora dovrei regalare anche i soldi? Scordatevelo». Tra Alexander Doni e la Roma è ormai guerra totale. La società giallorossa è sotto ricatto del portiere che non intende accettare offerte (seppur prestigiose come quella del Liverpool) inferiori al suo ingaggio attuale (2,5 milioni). Tanto per un portiere che nelle ultime 2 stagioni ha disputato (senza brillare) diciotto partite.
All’irremovibilità del portiere si aggiunge la minaccia legale dei suoi avvocati che intendono riconoscergli un ulteriore anno di contratto (l’attuale scade nel 2012) conseguenza di una carta privata firmata, ma mai ratificata dalla società. L’accordo tra Doni e la Roma risale al 2008: un contratto quadriennale da 4,3 milioni lordi a stagione (con opzione sul quinto appunto) che lo fece diventare il terzo portiere più pagato d’Europa. «Ho dei bambini piccoli e i pannolini costano», aveva risposto con una battuta a chi gli chiedeva se guadagnasse troppo. Oggi quel contratto pesa come un macigno sulle casse della Roma che aveva provato (senza successo) a cedere il brasiliano anche a gennaio, al West Ham. Sabatini ha puntato nei giorni scorsi sull’orgoglio del calciatore. Ma Doni ha risposto in maniera piccata al ds giallorosso: «Mi dispiace dover apprendere il suo pensiero leggendo un’intervista. Io sono disposto ad andare via, non a regalare soldi. L’offerta del Liverpool era inaccettabile».
Una soluzione potrebbe essere la risoluzione consensuale del contratto. Ma Doni pretende una buonuscita da 1,5 milioni, troppo per la Roma. Quel che è certo è che Doni non resterà a difesa della porta giallorossa. Al suo posto arriverà Stekelenburg che si trova in ritiro con l’Ajax e aspetta solo un cenno per fare le valigie e trasferirsi in Italia. Oggi dovrebbe arrivare da Amsterdam il fax di risposta (positiva) da parte dei lancieri che sono venuti incontro alle richieste di Sabatini abbassando il prezzo da 12 a 8,5 milioni. Intanto c’è già chi parla da romanista. E’ Josè Angel, terzino sinistro dello Sporting Gjion, ceduto alla Roma per 4,5 milioni: «La Roma è la società che mi ha voluto di più. Conosco Luis Enrique e ha tutte le carte in regola per diventare un grande allenatore. Poi conosco Totti, un mito italiano, e ovviamente Bojan, un fenomeno»