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    Donati: 'Non ha senso la ripartenza così, appena arrivai al Milan Berlusconi...'

    Donati: 'Non ha senso la ripartenza così, appena arrivai al Milan Berlusconi...'

    Massimo Donati, il centrocampista ex Milan cresciuto nel vivaio dell'Atalanta dove ha collezionato 92 partite e 5 gol in Prima Squadra nei due scaglioni 1999-2001 e 2006-2007, a CalcioAtalanta.it ha parlato della possibile ripartenza del campionato e ha svelato un aneddoto in casa rossonera: "Ci sono tanti interessi economici dietro, ma non ha senso allenarsi a gruppi di poche persone, magari quattro, o mantenere le distanze in campo senza poter marcare a uomo. Stare lontani è impossibile. Ha poco senso anche giocare a porte chiuse, anche se è una cosa che se va fatta si fa: il calciatore vive del contatto coi suoi tifosi, a volte anche degli insulti del pubblico avverso…”.​

    ANEDDOTO CON BERLUSCONI- "Uno dei miei idoli era Matías Jesús Almeyda e lui aveva fascetta e capelli lunghi, per questo quando iniziai a giocare feci crescere i capelli con la fascetta, poi arrivai al Milan e Berlusconi una delle prime cose che mi disse fu: 'Si ma quei capelli lì li dobbiamo tagliare adesso...', io non ero felicissimo della cosa ma qualche mese dopo li ho levati".

    CON GASPERINI- "A Palermo Gian Piero Gasperini mi arretrò in difesa, mi piaceva perché potevo impostare da dietro palla a terra. Se potessi giocare oggi per lui all’Atalanta, mi vedrei proprio come perno difensivo, perché a centrocampo dovrei correre troppo. Qua in Scozia sta molto bene, in Italia c’è la mia famiglia: ho tante idee in testa, non mi resta che poterle praticare e avere una chance, io voglio allenare. I nerazzurri giocano molto bene, l’impronta del mister e le alchimie si vedono tutte: difensori che attaccano, gente che cambia ruolo e vi si adatta benissimo”.

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