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    Donadoni: 'Napoli unica. De Laurentiis non sa di calcio, ma ha imparato...'

    Donadoni: 'Napoli unica. De Laurentiis non sa di calcio, ma ha imparato...'

    Roberto Donadoni, ex allenatore del Napoli e storico calciatore del Milan, ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport.

    Che cosa privilegia di tutti questi ricordi?

    «Una città che mi è rimasta sulla pelle per il suo modo unico di vivere il calcio. Non mi è mai capitato in nessun altro posto di vivere questa intensità, questa passione. La pressione? Certo, ma quella c’è dappertutto. La maniera viscerale del napoletano di amare la propria squadra è unica».

    Allora disse: «Cacciato da chi non sa di calcio». Crede che nel frattempo ADL abbia imparato?

    «Sicuramente, ma non è quello il suo forte. Ed è logico sia così per un presidente. La gestione e i risultati del club di questi anni sono stati eccellenti. Per esempio aver scelto Carlo dopo Sarri è stato un gran colpo. Ci siamo anche rivisti, parlando cordialmente. Non siamo gente che serba rancore».

    Visto da fuori com’è questo campionato?

    «Molto interessante e mi piacerebbe esserne protagonista. Ho tanta voglia di ricominciare. La Juventus è oggettivamente un gradino più su. Poi Inter, Milan, Napoli e Roma li vedo sullo stesso piano, senza dimenticare la Lazio».

    Dunque sabato Napoli-Milan diventa già decisiva?

    «No. Si capirà qualcosa sugli equilibri dopo 8-10 giornate. Piuttosto il Milan, che ha lo svantaggio di non aver giocato la prima, mi pare che si sia rinforzato parecchio con Higuain che è sempre affamato. Del resto Rino Gattuso gli equilibri li aveva trovati e gli mancava proprio il terminale offensivo».

    Simone Verdi è cresciuto con lei a Bologna.

    «Ed era il momento di spiccare il salto di qualità, mentale. Perché tecnicamente è già maturo. A Napoli, dove è stato giudicato tradimento la partenza di Higuain, hanno capito che a gennaio Simone doveva completare un percorso a Bologna».

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