Domani Cda Roma:| Dimissioni dei soci Usa?
Domani si riunirà il board giallorosso per il cda. All'ordine del giorno ci saranno 13 punti, tra cui alcuni che dovrebbero riorganizzare la geografia societaria per la parte che fa riferimento agli azionisti americani.
In particolare, quello relativo alle «dimissioni di amministratori e delibere conseguenti» fa riferimento all'uscita dei due soci del presidente Thomas DiBenedetto e dell'altro azionista James Pallotta, ovvero Michael Ruane e Richard D'Amore. Le poltrone lasciate libere - per motivi legati ai loro affari e alle normative finanziarie statunitensi - saranno occupate per cooptazione da due nuovi ingressi.
Un posto nel board andrà quasi certamente a Mark Pannes, manager della 'Raptor Accelerator' e uomo di fiducia di Pallotta. Pannes, atterrato in queste ore nella Capitale e già al lavoro Trigoria, sarà affiancato da un nuovo consigliere (sempre indicato dagli americani) con esperienze nella Major League Soccer. Nel cda in programma domani pomeriggio si approverà inoltre il nuovo organigramma societario e si discuterà sulla «revisione dei poteri conferiti ai consiglieri». In sostanza dovrebbero passare di mano alcune delle deleghe operative riguardanti la gestione della società. Verranno poi esaminati «i passi relativi al piano di sviluppo del progetto per la costruzione del nuovo stadio» e ratificati gli accordi contrattuali sottoscritti col direttore generale, Franco Baldini, e l'amministratore delegato, Claudio Fenucci.
Infine, sarà determinato l'emolumento da attribuire allo stesso Fenucci (ma non si parlerà dello stipendio del presidente DiBenedetto) e si affronterà il tema legato agli accordi con la Rai per la gestione del canale 'Roma Channel'. Alla viglia della riunione in programma a Trigoria, comunque, Fenucci ha voluto sottolineare che «le basi per un progetto importante si vedono. Gli impegni e i progetti riguardanti strutture e gli investimenti per la parte sportiva sono definiti. Andremo avanti nella direzione indicata nel piano strategico delineato e costruito con gli azionisti». «Riassetto interno? Come tutte le proprietà quando c'è un azionariato diffuso si fanno delle valutazioni - ha concluso l'ad -, ma il progetto deciso va avanti».